Ferrazzi chiede un libretto per verificare la salute degli studenti
Il consigliere lombardo ha depositato una mozione per chiedere l'introduzione di un libretto sanitario per studenti e operatori alimentari a causa dell'aumento di malattie infettive come Aids o Tbc
Luca Ferrazzi – Consigliere Regionale del Gruppo Maroni Presidente e Presidente della VII Commissione Cultura, Istruzione, Formazione Comunicazione e Sport – ha oggi depositato una mozione in cui chiede alla Giunta di valutare il ripristino del libretto e delle cartelle sanitarie individuali degli studenti.
In Italia, a causa del forte flusso migratorio, negli ultimi anni si è registrato un notevole aumento della diffusione di malattie infettive che si credevano debellate o sotto controllo, quali tubercolosi, scabbia, AIDS, epatiti virali, meningiti ecc…, così come riportato anche da numerosi organi di stampa.
«Per quanto riguarda la diffusione della Tbc – spiega Ferrazzi – i dati ufficiali più recenti del Ministero della Salute, risalenti al 2008, hanno evidenziato che il 73% dei casi proviene dalle Regioni del Nord e che le sole province di Milano e Roma totalizzano il 25% dei casi notificati a livello nazionale. A questo si deve aggiungere che – precisa Ferrazzi – a seguito della presenza di numerose persone clandestine, le patologie non vengono denunciate e conseguentemente neppure censite, quindi la situazione è sicuramente più critica rispetto a quella indicata dai numeri ufficiali. Come riportato da numerose testate giornalistiche, negli ultimi mesi in Lombardia sono numerosi i casi di contagio di malattie infettive come AIDS, scabbia e tbc multi resistente. Tenuto conto che i luoghi più a rischio di contagio sono le istituzioni scolastiche, tutti i luoghi in cui si vive vita di comunità e le attività di preparazione e somministrazione di cibi e bevande, con la mozione che ho presentato – prosegue Ferrazzi – si chiede maggior rigore nei controlli con il ripristino del libretto sanitario e delle cartelle sanitarie individuali degli studenti.
È impensabile che chi opera in una istituzione scolastica o chi manipola sostanze alimentari non venga sottoposto ad alcun accertamento sanitario: la prevenzione, il controllo ed il monitoraggio finalizzati alla tutela della salute – conclude Ferrazzi – non devono sottostare ad apparenti logiche di risparmio».
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