La polizia nautica preoccupata della riforma: “Che fine faremo?”

La legge regionale impone una riorganizzazione ma nulle è ancora stato deciso. “E intanto la Provincia sta anticipando soldi per garantire il servizio”

squadra nautica polizia provinciale ottobre 2015

Cinque agenti solo in provincia di Varese, una trentina su tutto il territorio regionale divisi fra Varese, Lecco, Como, Bergamo, Brescia, Lodi (area fiume Po).

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Le squadre nautiche lombarde 4 di 5

Sono le Polizie Nautiche Provinciali corpi specialistici che pattugliano su laghi e fiumi, spesso aiutando natanti in difficoltà e bagnanti in pericolo e che assicurano il controllo delle acque territoriali interne.

Una serie di professionalità che oramai da anni sono “dispiegate” nelle acque interne della Regione e che lamentano con preoccupazione l’assenza di decisioni riguardanti il loro futuro professionale, ma anche il ventaglio di servizi offerti al cittadino e il parco mezzi di cui dispongono: «Che fine faremo?».

Questo Corpo infatti è a rischio chiusura e smantellamento dopo che il Governo con il Decreto Madia ha previsto in tempi brevi il trasferimento del personale di polizia in capo alle provincie alle polizie locali dei comuni. La salvezza di questo importante servizio potrebbe arrivare dalla Regione Lombardia tramite l’attuazione della L.R. n. 19 dell’8 luglio 2015.

«L’unica speranza di sopravvivenza di questo importante servizio è che la Regione Lombardia definisca quali servizi di vigilanza ora ancora in capo alle Provincie e relativo personale di polizia, siano mantenuti in esercizio sotto la regia Regionale – dicono gli agenti della squadra nautica della polizia provinciale di Laveno Mombello .
La recente legge regionale n. 19/2015 ha previsto in capo alla Regione stessa, la possibilità di gestire anche le funzioni di vigilanza e controllo di Polizia nautica e fluviale delle proprie numerose acque interne, utilizzando le strutture operative logistiche e personale delle polizie provinciali.
Ai politici regionali, che si sono sempre dimostrati sensibili alle problematiche di sicurezza del proprio territorio e non solo, chiediamo di farsi parte diligente al fine di non disperdere questo importante servizio di vigilanza lacuale fluviale il cui personale in più occasioni si è distinto nel salvataggio di persone in acqua».

Il tema investe in pieno i rapporti fra Provincia e Regione.
«Da giugno la polizia lacuale e la faunistica sono passate in capo alla Regione, che però non ha messo un euro per la continuazione del servizio specialmente in un periodo, quello estivo, dove aumenta la presenza turistica – spiega il consigliere provinciale Fabrizio Mirabelli delegato a protezione civile e sicurezza – . Abbiamo anticipato tutto noi, quando da gennaio Regione Lombardia avrebbe dovuto versare alle provincie lombarde 195 milioni di euro, di cui 10-12 alla sola provincia di Varese: non si è visto ancora nulla. Questo sotto il profilo di finanza locale. C’è poi tutta la partita professionale legata agli agenti, che vanno tutelati: anche in questo caso spetta alla Regione stabilire quale ente dovrà gestire il servizio. È probabile che tutto verrà messo in capo all’autorità di Bacino, ma ancora dalla Regione non è giunta nessuna comunicazione in tal senso e il tempo stringe perché una decisione andrà presa entro il 15 febbraio».

Qualora dovesse venir smantellata la squadra nautica provinciale, gli agenti verrebbero assorbiti dalle polizie locali comunali (o perlomeno messi in graduatoria) e il servizio di pattugliamento del Lago Maggiore sarebbe affidato alla Guardia di Finanza della provincia del Vco per la sponda piemontese e ai Carabinieri di Luino.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Ottobre 2015
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