Una giunta del sindaco

Manca però l'assessore alle attività produttive. Sarà un'imprenditrice. I tecnici: l'ex sottosegretario Cecchi (oggi del Fai, con delega a cultura e turismo), Buzzetti (bilancio), Strazzi (giovani)

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Davide Galimberti lascia a casa il bilancino del Pd e ragiona con il suo personale bilancino politico. Mette in campo una giunta che strizza l’occhio ai tecnici: sceglie 4 nomi suoi (di cui uno della sua lista civica) e uno del Pd vicinissimo a lui. Il partito gli fa spazio e rinuncia a diversi posti. Ci saranno malumori, ma tant’è. I nominati li ha scelti dal sindaco in persona senza farsi dettare l’agenda e sono solo 3 le caselle al Pd, partito che esprime una grande forza in consiglio ma che al primo cittadino ha lasciato un’ampia delega per comunicare l’immagine di una giunta civica.

Non tutto ha funzionato però:
Davide Galimberti ha cercato di fare presto, aveva promesso la prima riunione di giunta il primo di luglio ed è già in ritardo. Alcuni media gliel’hanno fatto notare e in poche ore ecco la squadra. O quasi.

La giunta è incompleta, e questo buco è stato notato da molti, anche dalle opposizioni che già stanno muovendo i primi appunti. L’assessore “sarà una imprenditrice” osserva il primo cittadino, ma il nome non è arrivato in tempo al momento di chiudere la lista. Il quadro sarà completato forse per sabato prossimo, il giorno del primo consiglio comunale. La foto di gruppo, in ogni caso, è prevista per venerdì.

Tuttavia la novità c’è. Il vicesindaco, l’imprenditore Daniele Zanzi, ad esempio è stato scelto per la prima volta non tra i partiti ma in un movimento civico che ha preso quasi il 4% e che tuttavia è stato determinante nella costruzione della coalizione.

Galimberti ha scelto al bilancio una commercialista varesina, Cristina Buzzetti, (sconosciuta alla politica) ed è sua anche la scelta di Roberto Cecchi, il tecnico che andrà curare la cultura e il turismo. Il cv di quest’ultimo è di peso: tante sovrintendenze, il ministero, sottosegretario nel governo Monti, il restauro del cenacolo a Milano e quello del Colosseo a Roma. “Si trasferirà a Varese per stare in giunta” osserva il sindaco. Galimberti l’ha incontrato sabato mattina. “Cercavamo una figura importante – osserva – l’ho scelto in piena autonomia. Un amico mi ha segnalato il suo nome, l’ho chiamato, ci siamo incontrati e ha condiviso il mio progetto. Dovrà aiutarci a portare Varese tra le prime dieci città turistiche d’Italia” rimarca. Cecchi oggi è nel cda del Fai ed è l’elemento più prestigioso della giunta a livello professionale.

Gli accordi con Varese 2.0 hanno portato a Daniele Zanzi l’assessorato alla polizia locale e il ruolo pesante di vicesindaco, Dino De Simone, il più votato di Progetto Concittadino, avrà anche lui un ruolo. Francesca Strazzi della lista civica avrà le politiche giovanili e partecipazione, alla fine ha prevalso il fatto che è stata la più votata rispetto alle riserve sulle proposte a mezzo stampa che coinvolgevano il marito.

Il Pd mette tre nomiRoberto Molinari ai servizi sociali (è un sindacalista ma anche da sempre attivo nel sociale e nel mondo cattolico). Rossella Dimaggio è una insegnante, Andrea Civati è un giovane avvocato che studia da politico vero. Tanti voti e poi l’appoggio dei renziani di Alessandro Alfieri.

Restano però dietro le quinte alcuni esclusi di peso. La più nota è Luisa Oprandi: lei fa buon viso a cattivo gioco ma ha già dichiarato che non accetterà eventuali incarichi nelle partecipate. E’ stata la più votata ed è una donna. Galimberti ha giustificato l’esclusione spiegando che ha tanti impegni perché dirige una scuola e che vuole invece assessori a tempo pieno. Restano fuori anche nomi pesanti del Pd: Luca Conte, Fabrizio Mirabelli, Giampiero Infortuna, Luca Paris. 

Infine il sindaco ha parlato anche della volontà di istituire una sorta di comitato scientifico che aiuti la giunta comunale a elaborare idee per la città.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 04 Luglio 2016
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