Per allontanare ubriachi e imbrattatori arriva il “Daspo del sindaco”

Riguarda l'area della stazione. L'ordinanza del Comune prevede poi multe per chi beve alcolici in strada o è sorpreso con bombolette spray

stazione gallarate

Anche a Gallarate l’amministrazione comunale è pronta a usare il “Daspo del sindaco”, i poteri di allontanamento dal territorio comunale – per chi non è residente in città – di persone che adottano comportamenti scorretti.Una misura che è stata prevista dal governo nazionale (D.L. 20/2/2017, n. 14) e che Gallarate recepisce con una nuova ordinanza.

L’ordinanza prevede innanzi tutto le sanzioni “anti-bivacco” e contro gli imbrattatori: sanzione da 50 a 300 euro, raddoppiata in caso di recidiva, e accompagnata dall’obbligo di ripristino dei luoghi (questo soprattutto contro gli imbrattatori. In più viene appunto previsto anche il Daspo per le persone che adottassero comportamenti scorretti “nelle pertinenze della stazione ferroviaria”: la Legge prevede che siano individuate specifiche aree critiche. Il Daspo prevede l’allontanamento dal territorio comunale ed è quindi valida per chi non è cittadino del Comune; è inoltre limitato appunto alla zona stazione, che dovrà esser definita in modo più preciso.

Le misure sono ricondotte ad alcune situazioni specifiche: nell’ordinanza si citano “l’assembramento di gruppi di ragazzi e di adulti che si ritrovano in località ricomprese nel centro urbano… bivaccano, consumano alimenti e bevande sul suolo comunale e creano difficoltà legate alla libera fruizione degli spazi pubblici, anche disseminando rifiuti con pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana”, il “raggruppamenti di persone, anche senza fissa dimora, dedite al consumo abituale di bevande alcoliche e superalcoliche”.
Quanto agli “imbrattatori”, va notato che l’ordinanza punisce non solo l’atto di imbrattare, ma anche il possesso di bombolette spray: è previsto infatti il “divieto di detenere o utilizzare strumenti idonei all’imbrattamento di immobili e arredi urbano”.

Nella formula burocratica non è difficile riconoscere situazioni più o meno specifiche, come (al di là dell’area della stazione) il gruppo di persone con problemi di dipendenza da alcol che stazionano nelle piazze o ancora i ragazzi finiti sotto accusa come “il gruppo di via San Giovanni Bosco”, in un crescendo di attriti. «Fin dall’insediamento abbiamo cercato soluzioni per le situazioni problematiche in zone come la piazza san Libertà, l’area stazione e piazza Risorgimento, ma non avevamo strumenti specifici per intervenire, che ora vengono individuati dall’ordinanza» spiega l’assessore alla sicurezza Francesca Caruso. Il provvedimento è poi accompagnato dall’intenzione dell’amministrazione di rafforzare la videosorveglianza: in questo senso va la partecipazione al bando regionale per la sicurezza, con la richiesta di 15 nuove telecamere nel centro storico, oltre a nuovi veicoli per la Polizia Locale.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Febbraio 2017
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