“La Regione decida ora cosa fare dell’ospedale di Cuasso”
Ancora in attesa di una risposta sul progetto di sviluppo, il Comitato invita i vertici regionali a fare chiarezza una volta per tutte mentre il presidio continua a essere trascurato
Nuovo durissimo attacco del Comitato in favore dell’ospedale dell’ospedale di Cuasso al Monte.
In una nota, Gian Battista Seresini, Angelo Ferrarello e Fernando Buzzi chiedono certezze sul futuro del presidio: « Era ancora estate quando la Commissione Socio Sanitaria della Comunità Montana del Piambello, fece una conferenza stampa per chiedere alla maggiore istituzione della Regione Lombardia di rispondere alla nostra comunità in merito al progetto di rilancio dell’ospedale di Cuasso presentato due anni or sono. Almeno una risposta tra istituzioni pubbliche era auspicabile e doverosa! »
Nella nota si ripercorrono gli ultimi anni di vita del plesso : « Nel 2011 , l’allora D.G. Walter Bergamaschi , dopo aver concluso il contenzioso con la ditta esecutrice dei lavori di ristrutturazione e riacquistata la potestà sul cantiere, affermava che erano rimasti – come residuo del precedente finanziamento di 4.500.000 euro – circa 1.200.000 euro. Da allora nessun lavoro è ripartito ma di questi soldi si sono perse le tracce! Per completare la ristrutturazione interrotta – a detta di tecnici da noi interpellati – basterebbe reintegrare questo residuo con cifre assolutamente inferiori a quelle destinate ad altri ospedali provinciali e della A.SS.T. Sette Laghi».
Invece, dell’ospedale di Cuasso non vi è più traccia. I finanziamenti in favore dell’edilizia sanitaria non contengono mai una voce che chiarisca le volontà future: « Il progetto presentato in Regione – ricordano i firmatari – prevede la ristrutturazione e il rilancio del padiglione centrale da destinarsi ad ospedale pubblico riabilitativo e l’assegnazione degli altri edifici a referenti no profit e privati».
Il timore degli esponenti del Comitato è che la campagna elettorale regionale e nazionale ormai in atto penalizzino qualsiasi dialogo su questo presidio: « A questo punto, ad ognuno il suo:
1 ) La Regione deve decidere “ora ottobre 2017” cosa fare di Cuasso, o rilancio attraverso anche il percorso che è stato indicato oppure che decida la chiusura assumendosi personalmente la responsabilità della scelta.
Ne avete il coraggio?
2) Siamo consci che i d.g. nominati dalla Giunta Regionale rispondono direttamente per gli obbiettivi da raggiungere che gli sono stati affidati. Dr Bravi, c’è l’indicazione precisa di chiudere Cuasso ? e se sì, chi gliela ha data? Fin’ora lei e i suoi predecessori avete operato come se fossimo in imminente chiusura e non valorizzando una enorme risorsa sanitaria, patrimoniale e ambientale.
3) Il nostro comitato non nasce dalla sera alla mattina e non si sviluppa esclusivamente sui social. Non abbiamo mai fatto una difesa a priori dell’esistente ma abbiamo sempre lavorato e lavoriamo per l’affermazione sul nostro territorio di servizi socio sanitari pubblici al centro di una comunità di oltre 70.000 abitanti – tanti quanto i cittadini varesini.
Le nostre denunce pubbliche sono sempre di buon senso e circostanziate partendo da una storica conoscenza dei problemi; non vorremmo essere costretti a rivolgerci ancora una volta ad altri tavoli competenti».
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