Il 2019 è stato l’anno più caldo mai registrato a Varese
Da quando sono iniziate le rilevazioni del Centro Geofisico Prealpino nel 1967 non c'è mai stato un anno così caldo: "Anomalie in quasi tutti i mesi"
14,5 gradi. È questa la temperatura media del 2019 a Varese, la più alta mai registrata. Il Centro Geofisico Prealpino ha infatti diffuso il suo dossier sull’anno meteorologico (che si conclude il 30 novembre, ndr) e nelle 30 pagine firmate da Paolo Valisa si certifica l’anno più caldo mai registrato dall’osservatorio sul Campo dei Fiori con anomalie in 11 mesi su 12.
Le temperature
Per quanto riguarda le temperature con una media di 14,5° C il 2019 si colloca nel punto più alto delle rilevazioni iniziate nel 1967 da Salvatore Furia. Un record che va a superare quello stabilito non più tardi di 2 anni fa nel 2017 (14,43°C) e ben 1.6°C al di sopra della media del trentennio di riferimento 1981 – 2010. Un caldo spalmato su tutto l’anno che batte anche il 2003 con la sua torrida estate dei record che scende così al quinto posto della classifica con una media di 14,1°C.
Dal punto di vista climatico “l’anno appena trascorso ha fatto registrare notevoli anomalie positive di temperatura in tutti i mesi dell’anno con la sola eccezione di maggio” si legge nella relazione. Febbraio e marzo sono stati i quarti più caldi, ma è soprattutto in estate che le temperature si sono alzate ben oltre le media (leggi qui il dettaglio sull’estate). Giugno è stato 4°C più caldo della norma (1981-2010) con ondata di calore nella terza decade che fa segnare il giorno 27 nuovi record assoluti per Varese (leggi qui).
“La massima di 36.8°C supera il record precedente del 21 luglio 1983 (36,5°C) e la minima di 27°C sbriciola i 25.4°C del 7 luglio 2015 -spiegano dal Centro Geofisico Prealpino-. Anche a Campo dei Fiori si registra una massima di 32.1°C, prossima al record di 32.4°C del 22 luglio 2015, mentre nell’agosto 2003 si era fermata a 31°C. Altre massime registrate nel Varesotto: 39°C a Tradate, 38.6°C a Leggiuno, 38.2°C a Ranco, 35.9°C a Cuvio, 37.1°C a Lazzate, 36.6°C ad Arsago Seprio. L’ondata di calore si prolunga dal 25 giugno all’8 luglio con temperature sempre oltre 30°C”. Anche luglio è stato caldissimo, con temperatura media di 26,7°C, ben 3.1°C oltre la norma (1981- 2010) e si posiziona al secondo posto tra i mesi di luglio più caldi, dopo il 2015 (27.8°C) e prima del 2006 (26.6°C). Il mese di agosto a Varese quest’anno è stato 1.8°C più caldo della media del trentennio 1981-2010, ma senza segnare record particolari, e chiude la seconda estate più calda dopo quella del 2003.
Il caldo ci ha messo un po’ ad andarsene e così l’autunno è stato il quarto più caldo di sempre con tutti i mesi sopra la media.
Un agosto sopra la media conclude la seconda estate più calda mai registrata
Le precipitazioni
Le piogge totali ammontano a 1323,5 mm e sono state l’84% rispetto alla media (1560 mm). Piogge particolarmente scarse a dicembre 2018 con soli 9,4 mm e gennaio con 10,4 mm, una situazione che agevolò il divampare e il propagarsi degli incedi su Martica e Mondonico. Quasi un terzo di tutta la pioggia caduta nel corso dell’anno è arrivata a novembre (417 mm), mese durante il quale si contano 22 giorni di pioggia.
In questo contesto il Lago Maggiore, partendo dal livello di magra del giorno 15 ottobre ha raggiunto il massimo di 195.25 m slm in soli 7 giorni, fortunatamente senza particolari disagi (leggi qui). Una situazione che si è riproposta anche a novembre con il Lago Maggiore che è risalito ancora fino a sfiorare il livello di piena ordinario il 23. Queste precipitazioni autunnali hanno così permesso di ridurre il deficit idrico accumulato nel corso dell’anno facendolo scendere da 492 mm a 240. “Benché vi siano grandi fluttuazioni tra la pioggia totale da un anno all’altro -spiegano dal Centro Geofisico Prealpino- non sembra emergere dall’analisi statistica una tendenza all’aumento o diminuzione dell’apporto idrico sul lungo periodo in questi ultimi 53 anni mentre si constata una lieve tendenza alla diminuzione dei giorni piovosi nella stagione invernale (passati da 20 a 17 dagli anni ’60 ad oggi)”.
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Considerazioni finali
“Anche su scala globale si accelera la tendenza al riscaldamento -si legge nel dossier- e il 2019 risulterà il secondo o al più il terzo anno più caldo”. Guardando la classifica degli anni più caldi emerge come “gli ultimi 5 ani sono i più caldi della serie e tutti e venti gli anni più caldi sono compresi negli ultimi 22 anni”. Considerando quindi che “la temperatura media del 2019 (di tutto il pianeta, compresa la superficie del mare) è stata di 14,8 gradi, quindi 0,8 gradi al di sopra della medie delle temperature del trentennio di riferimento 1961 – 1990 e 1,1°C al di sopra della temperatura dell’era preindustriale” ci si avvicina “sempre di più al limite di 1,5°C [di aumento] definito dal protocollo di Parigi come limite che permette di evitare conseguenze irreparabili per moltissimi ecosistemi“.
Per leggere tutto il rapporto clicca qui.
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In pratica la climatologia e i dati raccolti stanno confermando su tutta la linea quello che ci dice la ragazzina più insultata soprattutto dai partiti di destra: Greta Thunberg.
Ma vedo che di cambiare abitudini e stili di vita sono disposti ancora pochissimi. Molti lo fanno a parole, molti altri manifestando e nulla più.
La maggioranza continua a ballare sul Titanic che piano piano si inabissa.