Erba legale: come riconoscerla e usarla

Imparare a riconoscere l’erba legale permette di capire che si tratta di un prodotto privo di una qualsiasi efficacia drogante

cannabis light

Imparare a riconoscere l’erba legale permette di capire che si tratta di un prodotto privo di una qualsiasi efficacia drogante. Per essere certi di avere a che fare con un prodotto sicuro è necessario essere consapevoli delle modalità di utilizzo ideali: a questo scopo è sufficiente fare riferimento alle istruzioni che sono indicate direttamente sulla confezione. Nel nostro Paese la canapa legale viene impiegata soprattutto per la produzione di bevande, di essenze per la casa, di capi di abbigliamento, di profumi e di alimenti. Il livello di THC è molto ridotto, e in ogni caso la sostanza non viene mai inalata in maniera diretta.

Chi è alla ricerca di uno shop di erba legale per i propri acquisti online può fare riferimento a L’Erba Proibita, un marchio di Matteo Bruch nato nel dicembre del 2017. Ogni anno sono oltre 15mila i clienti che si servono in questo store, che per tutti gli ordini con un importo di almeno 60 euro prevede la gratuità delle spedizioni. I pagamenti sono sicuri (è possibile scegliere tra Visa, MasterCard e PayPal), mentre per i prodotti non deteriorabili il reso entro due settimane è gratuito. Insomma, uno shop da non perdere per acquisti sempre soddisfacenti.

La canapa legale nella vita di tutti i giorni

Tali prodotti possono essere comprati come tessuto lavorato, allo stato liquido o con le infiorescenze. Come noto, l’aroma e il profumo dell’erba legale sono facili da riconoscere e da distinguere: dipendono dai terpeni, vale a dire oli essenziali e resine presenti nella cultivar. Nel caso in cui si compri un profumo che si ottiene dalla canapa, si ha l’opportunità di cogliere l’aroma fruttato, agrumato e floreale che caratterizza la pianta. Il profumo, al contatto con l’aria, perde di intensità in modo progressivo. Se ci si imbatte in una pianta priva di profumo o il cui odore ricorda quello del fieno, è molto probabile che la sua qualità sia modesta.

Come capire se la canapa è di qualità

Un altro aspetto che si deve prendere in considerazione per capire se la canapa è di qualità o meno va individuato nel colore. In linea di massima il colore delle infiorescenze dovrebbe essere verde, o al massimo verde tendente al viola. Quando si è alle prese con infiorescenze rosse, gialle o marroni, invece, è meglio tenersene alla larga. Il fiore in superficie presenta i tricomi: si tratta di cristalli bianchi che non si possono notare a occhio nudo ma solo usando una lente di ingrandimento. Maggiore è il numero di tricomi, più elevato è il livello di sicurezza della sostanza. I tricomi, infatti, gestiscono la resina e contribuiscono a diminuire la concentrazione di THC.

La pianta di canapa al tatto

Proseguendo nella disamina delle caratteristiche a cui si deve prestare attenzione per capire se una pianta è di qualità o meno, è utile sapere che al tatto essa non deve risultare umida ma neppure secca. Quando il fiore si caratterizza per un eccesso di umidità, infatti, c’è il rischio che si formino delle muffe. D’altro canto, una infiorescenza troppo secca è destinata a diventare polvere, il che sarebbe un rischio per la salute. Lo stelo non dovrebbe essere visibile, e in ogni caso dovrebbe essere privo di foglie, di rami e di semi.

Tutte le verifiche da tenere a mente

Qualora non si stia scegliendo una infiorescenza ma un prodotto derivato, è necessario controllare la sua provenienza e verificare se le indicazioni che sono riportate sono chiare e trasparenti. È auspicabile che la sede del negozio sia italiana, e che questo abbia una partita Iva. In questo modo si può essere certi e garantiti, con una società che essendo registrata alla Camera di Commercio viene monitorata e sottoposta a tutte le verifiche del caso.

Che cosa cambia tra l’uso ricreativo e l’uso terapeutico

L’uso terapeutico della canapa non deve mai essere confuso con quello ricreativo. Infatti, la cannabis terapeutica viene impiegata per la preparazione di farmaci. Lungo l’intero percorso di produzione, il controllo medico è continuo. Sul foglio illustrativo dei prodotti che contengono cannabis, ovviamente, la sua presenza viene segnalata in modo trasparente. Per ottenerli è necessario avere una prescrizione medica compilata da uno specialista, dal momento che non si trovano in vendita sul mercato liberamente. I farmaci che contengono cannabis sono controllati dall’Agenzia per il Farmaco. Per quel che riguarda la cannabis a uso ricreativo, d’altro canto, essa può risultare dannosa per la salute qualora non vengano rispettate le soglie indicate dalla legge.

L’erba legale e la cannabis terapeutica

Quando si parla di cannabis legale si fa riferimento a prodotti che non sono destinati a un utilizzo medico: di conseguenza non serve una ricetta per acquistarla. D’altro canto, l’erba legale non è neppure a uso ricreativo, nel senso che non ha effetti stupefacenti e non serve per procurarsi lo sballo. I profumatori per gli ambienti, gli indumenti, gli oli e i profumi per le persone sono tutti esempi di cannabis legale.

Che cosa dice la legge

La normativa in vigore in materia è rappresentata dalla legge n. 242 del 2 dicembre del 2016: grazie ad essa sono stati indicati i limiti da rispettare per la coltivazione della canapa. I derivati della canapa, invece, sono stati posti in una lista che permette di verificare se essi siano legali oppure no. In base alle norme di oggi, la pianta può essere coltivata unicamente a partire da un seme che è stato certificato in precedenza. La documentazione di acquisto deve essere conservata dal vivaista fino a quando la pianta viene venduta, e in ogni caso per non meno di un anno. Ciò consente sia al cliente finale che a chi esegue i controlli di conoscere le origini e la provenienza della pianta. Dai semi di canapa è possibile ottenere numerosi alimenti, tra i quali i biscotti, la pasta, il pane, le tisane, l’olio e le caramelle. Le fibre di canapa trovano applicazione, invece, in diversi settori come la bioedilizia e l’industria dell’abbigliamento.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Dicembre 2020
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