Varese
Tutta casa, letto e chiesa: a Varese la forza di ridere per raccontare la violenza sulle donne
il coordinamento donne di Cgil, Cisl e Uil porta a Varese il celebre spettacolo di Rame e Fo per il 25 novembre: tra denuncia sociale, ironia e sostegno ai centri antiviolenza
In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, Cgil Varese, Cisl dei Laghi e Uil Lombardia Coordinamento di Varese organizzano il celeberrimo spettacolo teatrale dal titolo “Tutta casa, letto e chiesa” ideato da Franca Rame e Dario Fo, per la regia di Franca Rame che vedrà protagonista Marina De Juli, per lunghi anni attrice della compagnia di Rame e Fo: uno spettacolo tra il comico e il grottesco e allo stesso tempo geniale sulla condizione della donna, che si dipana fra un’ironia sapiente e uno slancio alla riflessione e all’impegno sociale. Il tutto visto con gli occhi delle donne che non hanno perso la capacità di ridere guardandosi allo specchio. Una donna che è mille donne, in cui ci si può riconoscere e di cui è facile sentirsi sorelle.
Marina De Juli passa da una recitazione alla Franca Rame con monologhi come “La donna sola” – una donna che ha tutto all’interno della propria casa, ma non il rispetto da parte del marito e narra in modo tragicomico la sua vita – e “Il risveglio” – un brano per raccontare la donna d’oggi risucchiata dallo stress della vita quotidiana – al linguaggio di Dario Fo con un’antica giullarata dal titolo “La parpaja topola”, per poi ritornare a chiacchierare con il pubblico parlando di sesso in un’esilarante e grottesca “lezione”, a dimostrazione che si può ridere di gusto, pur meditando sulle proprie macerie.
Lo spettacolo, che si terrà martedì 25 novembre 2025 alle 20.30 presso l’Auditorium San Giovanni Bosco, in via Lazzaro Papi 7 Varese ed è a ingresso libero con offerta, rientra nelle celebrazioni della Giornata contro la violenza sulle donne, argomento più che mai d’attualità: l’osservatorio Non Una di Meno ha registrato infatti 76 femminicidi nel 2025, oltre l’80% avvienuto per mano di un famigliare. «Il fenomeno della violenza, nelle sue diverse dimensioni, ovvero fisica, psicologica, economica, assume un carattere strutturale – spiega la nota unitaria – Servono pertanto interventi di prevenzione, di educazione per promuovere una cultura del rispetto della persona. Ma occorre anche sostenere un lavoro di rete tra istituzioni, centri antiviolenza, scuole, famiglie».
Il ricavato delle offerte sarà destinato ai centri antiviolenza EOS e ICORE.

