Sorelle d’Italia

Non ci sono mezze misure nei voti del weekend sportivo. C'è che brilla come le "Bosetti Sisters" o il capitano della Pro, Matteo Serafini (con fiocco azzurro), c'è invece chi sprofonda per parole, opere e omissioni (di bonifici)

(d. f.) Quando c’è di mezzo una storia mondiale con riflessi olimpici, lo sport confinato a livello nazionale deve per forza cedere il passo. E quindi largo alle "Bosetti sisters", due che senza ricorrere alle magie dei cartoni animati fanno i miracoli con i palloni da pallavolo e trascinano l’Italia all’oro in World Cup e all’appuntamento a cinque cerchi. Ma il pagellone di oggi è senza mezze misure: qualcuno ne esce alla grande come il bomber-neo papà Serafini o Gabriele Ganeto. Altri invece si prendono le pernacchie: la Gallaratese che non paga i giocatori e il ct del basket nazionale che ne spara una più grossa di Piazza del Campo.

Pagellone numero 70 del 21 novembre 2011

Lucia e Caterina Bosetti 9 – Inutile spendere altre parole su un trionfo che resterà nella storia dello sport italiano, la prima (ma sicuramente non unica) volta di due sorelle insieme sul gradino più alto del podio, nel caso specifico quello della World Cup di pallavolo. Meglio ricordare, se a qualcuno fosse sfuggito, che nei successi delle due stelline di Albizzate c’è poco o nulla di casuale. Anzi, se l’Italia di Barbolini è risorta improvvisamente dalle sue ceneri, lo deve in gran parte proprio all’impiego di Lucia, tatticamente fondamentale, mentre la 17enne Cate si è fatta trovare pronta senza il minimo timore quando il ct l’ha chiamata in causa. Ed è solo l’inizio…

Matteo Serafini 8 – L’attaccante della Pro Patria si è regalato una domenica da sogno, festeggiando la nascita del figlio Davide con una doppietta a Savona che stacca l’ancora della nave tigrotta dal fondo, facendole abbandonare l’ultimo posto in classifica. Un vero capitano, anche senza la barba bianca e la pipa in bocca.

Gabriele Ganeto 7 – Talento nella norma, atletismo nella norma, attributi speciali. Ganeto – prima d’ora protagonista in B1 e panchinaro in Serie A – sta ripagando la fiducia che coach Recalcati ha riposto in lui (e con il tecnico, anche la società) nell’unico modo conosciuto a un giocatore di basket. Mettendo impegno, grinta e un pizzico di incoscienza quando viene fatto entrare sul parquet. Qualcuno ha avanzato un paragone per il futuro: Ganeto come Soragna. La strada è lunga, ma a quanto pare il materiale su cui lavorare non manca.

Gallaratese 4 – Voto rivolto alla società, non ai calciatori né tantomeno allo staff tecnico. La squadra biancoblu infatti ha dovuto mettere in atto la "linea dura" minacciando di non scendere più in campo se non verranno versati loro i rimborsi (perchè di questo si tratta dato che parliamo di calcio dilettantistico). Una situazione che si trascina da mesi senza che nessuno si assuma le proprie responsabilità. Chi doveva sudare in campo, fino a ieri, lo ha fatto mettendoci sempre impegno (e dopo un inizio stentato anche i risultati sono arrivati): ora tocca a chi dirige una società che, al di là di tutto, sta faticando ad appassionare la città.

Simone Pianigiani 3 – Nel mondo del basket c’è chi lo chiama "Piangigiani" ed evidentemente non ha tutti i torti. Perché di tutto ci si può aspettare tranne che l’allenatore della Siena pigliatutto degli ultimi anni – la squadra cui il palazzo strizza l’occhio e che in più di un’occasione ha sfruttato quel che si chiama "sudditanza psicologica" – si lamenti degli arbitri. Tanto più che la partita si è chiusa con un’azione "al limite" di Moss su Kangur (lo stesso Pianigiani aveva espressamente chiesto di "fare fallo") che poteva benissimo tramutarsi in due tiri liberi per Varese. Invece, nel dopo partita, ci tocca pure sentire di «sei, sette, otto fischi sbagliati» (sottinteso: contro Siena). Il danno, la beffa e pure la presa per i fondelli: e questo è pure il ct della Nazionale… viva l’Italia.

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Pubblicato il 21 Novembre 2011
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