Brugnone in commissione: “La politica dia un segnale contro la mafia”

Il coordinatore regionale di Ammazzateci Tutti è stato ascoltato dai consiglieri in merito alla creazione di una consultazione antimafia a Busto: "Maggioranza e opposizione facciano una proposta comune"

«Viviamo in una regione che è seconda in Italia per reati di tipo mafioso e fino a poche settimane fa nessuno sospettava che nella giunta ci fosse un assessore che comprava i voti dalla ‘ndrangheta». Comincia così l’intervento di Massimo Brugnone, coordinatore regionale di Ammazzateci Tutti in Lombardia, in commissione sicurezza a Busto Arsizio sulla necessità di una consulta antimafia a Busto Arsizio. La proposta portata avanti dalle opposizioni, in discussione da aprile, è giunta con la sua audizione alla fase finale prima di essere discussa e portata in consiglio comunale. Le parole di Brugnone hanno toccato i diversi aspetti di questo organismo, del quale ha ribadito la necessità, e ha portato a suffragio della sua tesi anche l’ultima proposta lanciata dal sindaco Gigi Farioli che proponeva un organismo autonomo dal consiglio, formato da soli esterni ed esperti in materia, che fungesse da comitato scientifico del sindaco stesso sul tema del contrasto alla mafia: «Sarebbe il massimo – ha rilanciato Brugnone – se quell’organismo diventasse il direttivo della consulta e che maggioranza e opposizione, insieme al sindaco, trovino una sintesi comune da votare in consiglio comunale».

Brugnone si dice comunque soddisfatto anche solo «di un segnale che vada nella direzione di una maggiore attenzione al problema che è ormai esploso in tutta la sua gravità ad ogni livello». Secondo il coordinatore dell’associazione, nata proprio per contrastare la mafia soprattutto dal punto di vista culturale, il compito della politica non è quello di reprimere ma quello di prevenire l’infiltrazione nella macchina amministrativa perchè è proprio lì che le organizzazioni criminali vogliono insinuarsi per trarne vantaggi: «Non ho motivo di dubitare che tra i politici e gli amministratori bustocchi che gravitano attorno a Palazzo Gilardoni non vi siano collusioni ma la stessa cosa la si pensava anche del consiglio regionale» – ha detto Brugnone suscitando un moto di stizza da parte della consigliera del Pd Erica D’Adda che ha chiesto al giovane esponente di «soppesare bene le parole».

Brugnone ha, invece, incassato il sostegno pieno del consigliere Sablich del Movimento 5 Stelle e di Marco Cirigliano di Sel, uno dei più convinti sostenitori della consulta antimafia. Brugnone ha portato, infine, alcune proposte di modifica sul regolamento della consulta e alcune idee per riempirla di contenuti: «Servirà un filtro in ingresso per poter controllare, magari con l’aiuto delle Forze dell’Ordine, chi ha diritto a farne parte ma ci sono persone che hanno un trascorso che parla da solo, come ad esempio Carlo Stelluti, citato dal sostituto procuratore Ilda Bocassini come politicpo che ha fermato le infiltrazioni della ‘ndrangheta nel comune di Bollate quando era sindaco». Infine il coordinatore ha portato gli esempi di Milano e Lonate Pozzolo ai quali potersi ispirare per modellare l’eventuale consulta. Ora i consglieri dovranno lavorare per tirare le somme delle diverse audizioni a partire da quella dell’ex-procuratore di Busto Francesco Dettori a quest’ultima con Ammazzateci Tutti. Sembra ormai chiaro l’intendimento di portare una proposta in consiglio anche se non direttamente a quello dell’8 novembre ma, comunque, prima di Natale.

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Pubblicato il 27 Ottobre 2012
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