“Usate il contributo per la raccolta differenziata verso raccolte meno diffuse”
In una lettera il presidente di Legambiente mette in discussione la modalità di attribuzione dei contributi per la raccolta differenziata: “Oli vegetali, batterie, rifiuti elettronici: è verso queste realtà che dovrebbe andare il contributo"
Dopo la diffusione da parte di VareseNews della vicenda legata ai contributi per scuole, enti e associazioni di volontariato il circolo di Legambiente di Busto ha preso carta e penna per scrivere una lettera all’amministrazione comunale. E’ Andrea Barcucci a mettere in dubbio l’utilità del provvedimento per come impostato e per quanto prevede. Ecco integralmente le osservazione mosse dal Cigno Verde
Egregio Sindaco Gianluigi Farioli ed egregio Assessore all’Ambiente Giampiero Reguzzoni, e’ da due anni che il Comune da Voi governato nega all’Associazione di cui sono presidente, il circolo Legambiente Busto Arsizio, il contributo per l’organizzazione delle tre giornate di Puliamo Il Mondo. In ognuno di questi anni recenti vi abbiamo chiesto il contributo, a fronte dell’educazione ambientale svolta con centinaia di studenti delle scuole primarie e secondarie, seguita dalla giornata di pulizia di strade, parchi e giardini della domenica, aperta a tutti i cittadini.
Benché la partecipazione della cittadinanza non sia mai stata numerosa, nelle domeniche raccogliamo, anno dopo anno, centinaia di chili di vetro, metallo e plastiche, oltre ai materiali non riciclabili come gomme, laterizi, cascami, ramaglie. Quindi da domani Vi chiederemo la compensazione economica dei nostri sforzi; inoltre, data la costante necessità di risorse per l’associazione, potremo aggiungervi l’autocertificazione delle nostre attività di riciclaggio svolte individualmente. Questo per rimanere nei confini della Vostra delibera. Ma adesso entriamo nella faccenda di questa delibera e di questi soldi stanziati.
Come socio legambientino conoscevo l’esistenza di questo documento; da quando sono stato scelto a presiedere il Circolo, avevo anche pensato di chiederVi l’allargamento di questo contributo ai tappi di sughero che raccogliamo da oltre un decennio. Non ho intrapreso questa richiesta e Vi espongo le varie ragioni.
- La delibera in oggetto, la 277/2013, altro non è che la riproposizione di un’antica delibera. Dico antica perché risalente, per quello che so e che si legge, ad oltre vent’anni; niente di nuovo sotto il sole.
- Questa delibera primigenia aveva un senso preciso: incentivare le raccolte di carta e di metalli negli oratori e presso le associazioni. Uno scopo ludico, didattico, ecologico ed economico adatto gli anni del secolo scorso.
- Col nuovo secolo, Busto Arsizio è stata una delle prime città in Italia a raccogliere separatamente la carta, la plastica, il vetro con le lattine. Praticamente è venuta meno la ragione di tale contributo ai fini ecologici.
- L’apprezzamento dei contributi è decisamente basso; ad esempio un chilo di alluminio viene pagato circa un euro. I tappi di plastica raccolti separatamente circa diciotto centesimi il chilo. Le somme da Voi erogate – 0,039 per i materiali cartacei, 0,018 per le plastiche e 0.010 per i metalli – sembrano quelle adatte al costo della vita di venti anni fa. Nonostante i minimi importi contemplati, solo quello della carta può essere attrattivo, posizionandosi a più del doppio e a quasi il quadruplo degli altri. Ritengo queste differenze assolutamente immotivate anche all’interno di un provvedimento superato.
- Esiste un diritto di privativa che il Comune ha nella raccolta differenziata. Poiché gli enti locali ricevono il sussidio in base al peso conferito ai consorzi nazionali obbligatori – CONAI, COREPLA, RILEGNO, CIAI, eccetera – è doppiamente iniquo che il municipio incentivi la distrazione dei materiali riciclabili a suo danno e a vantaggio di terzi. Così facendo ci perde due volte.
- Come Circolo Legambiente ho pensato, nella mia veste di presidente, di non risvegliare questa vecchia delibera in quanto priva di senso. Da anni sollecitiamo il Comune ad effettuare le raccolte differenziate durante le feste popolari; i risultati sono invero modestissimi. Pare che a Palazzo Gilardoni non interessi differenziare al meglio l’ormai stabile dato di RD cittadina, attorno al 55% da anni.
Oggi vengo a sapere che non solo la delibera antica è tutt’ora in vigore ma che viene rinnovata anno per anno. Addirittura viene messa a bilancio una somma non irrilevante, di ben ottomila euro, quando a Legambiente negate da due anni il contributo di 450 annui, documentato da fattura rilasciata per l’acquisto dei materiali per la pulizia, dati alle scuole e ai volontari. Sono anche scettico della necessità di deliberare anno per anno questa particolare delibera; sarebbe una semplificazione mantenerla in essere per quello che è, senza sprecare tempo, lavoro e materiali per riemetterla ogni anno nuovo. Credo che non esista una ragione necessaria di reiterare quanto scritto vent’anni fa, visto che le cifre dei contributi non sono aggiornate. Il solito mistero della burocrazia nazionale: complicare le cose semplici !
Chiarisco il senso di questa lettera aperta. Non provo invidia verso le due associazioni benefiche che ricevono i contributi, anzi, io stesso pubblicizzo le giornate di raccolta che il PIME effettua. Neppure contesto che esse vadano ad associazioni religiose; voglio invece far notare che Voi, governanti del Comune bustocco, potete tranquillamente erogare gli importi che volete a codeste realtà benefiche ma senza farlo con questa modalità ai limiti della legge e del buon senso comune. Mi pare di avere spiegato queste ultime affermazioni nei punti che ho enumerato. Forse non bene; se così fosse, Vi prego di chiedere maggiori dettagli al sottoscritto. Magari le lettere che invio a Palazzo Gilardoni, come spesso capita, si perdono nei meandri della burocrazia; chissà.
Concludo la lettera con la parte numerica. Se le due realtà associative autocertificano la richiesta di oltre quattromilaseicento euro, tale somma equivale per carta/cartone, la frazione più apprezzata, a 120 tonnellate di materia. Tale massa cartaria è quella prodotta annualmente da duemilaquattrocento bustesi, secondo l’ultimo dato disponibile sulla RD cittadina. E’ come se la carta e il cartone di un piccolo comune fosse raccolta da queste due associazioni. E’ come se AGESP non raccogliesse la carta per dodici giorni all’anno e appaltasse questo lavoro alle due associazioni. Il circolo Legambiente Busto Arsizio raccoglie nella domenica di Puliamo Il Mondo e nelle giornate con le scuole circa centociquanta chili fra metallo, plastica e vetro e circa trecento chili di materiali non recuperabili, togliendoli da strade e aree verdi. Ogni anno Busto Arsizio raccoglie in forma differenziata neanche cinquemila chili di oli vegetali usati; pro capite fanno sessanta grammi annui. Perché non pensare a queste raccolte differenziate, come oli vegetali e minerali, batterie e pile, rifiuti elettronici per fare davvero cultura del rifiuto e del riutilizzo ? Perché continuare a stare in un mondo vecchio e continuare a usare misure e pesi diversi ? Attendo che Palazzo Gilardoni batta le sue risposte, con fiducia e serietà.
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