Accogliere i migranti? La Lega propone un consiglio aperto e un sondaggio

La proposta dei consiglieri comunali Angelo Soragni e Marinella Colombo: "La scelta di realizzare il progetto Sprar per i richiesenti asilo non può essere calata dall'alto"

consiglio comunale castellanza

L’amministrazione castellanzese sembra decisa ad aderire al progetto SPRAR, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, finanziato dal Ministero dell’Interno, che ne prevede l’accoglienza e la tutela.

Durante la commissione Cultura dello scorso 20 aprile è stato presentato il progetto che dovrebbe avere due scadenze principali: a maggio la presentazione della domanda da parte del Comune di Castellanza al Ministero dell’Interno per l’attivazione di un centro di accoglienza; ed entro settembre 2017 l’emanazione di un bando per recuperare alloggi sfitti da mettere a disposizione per ospitare i rifugiati.

I consiglieri della Lega Nord Angelo Soragni e Marinella Colombo esprimono il loro sconcerto in una nota: «Sconcerta vedere come, di fronte a un tema così delicato, l’amministrazione si sia mossa mettendo a parte della questione le minoranze consigliari solo in seconda battuta, dopo aver già promosso il progetto presso le Associazioni. Ma ancor di più noi consiglieri della Lega Nord riteniamo che il tema vada trattato in maniera più partecipata, sondando realmente le volontà della cittadinanza e non imponendo un progetto del genere le cui ricadute vanno lette anche, e soprattutto, nel medio-lungo periodo».

I consiglieri leghisti partono dal presupposto che «chiunque, trovandosi nelle medesime condizioni, proverebbe a cercare un’alternativa di vita la questione reale che si pone è quella se davvero come comunità possiamo offrire un futuro a queste persone. Si promette ai rifugiati integrazione mediante un lavoro, un’abitazione, un supporto legale, servizi sociali, scuola, servizio sanitario nazionale: ma in quanto tempo e per quanto tempo? La questione è nodale. Purtroppo nel nostro Paese nulla è più definitivo del temporaneo».

Il documento del Ministero indica la durata del programma di integrazione pari a 6 mesi, prorogabili di altri 9 «ma noi sappiamo che la macchina burocratica ha tempi di attivazione assai superiori – proseguono i due consiglieri -, vale a dire che il comune di Castellanza si impegna oggi con una quantità di risorse che dovranno poi essere implementate nel tempo per mantenere fede al programma avviato».

Anche sui costi da sostenere i due rappresentanti del Carroccio in consiglio esprimono non pochi dubbi: «Attualmente la spesa del progetto è a carico del Ministero degli Interni per il 95%, e del Comune per il 5%. Secondo il Ministero lo SPRAR sarebbe parte integrante del welfare locale; ma è realmente così?, E in futuro? Si tratta di risorse, ma anche di impegno, sottratti alla nostra comunità, soprattutto a quella oggi più fragile e bisognosa, che non ha accesso ai servizi che invece gratuitamente vengono garantiti come fossero un diritto acquisito a questi nuovi cittadini».

Soragni e Colombo temono un aumento delle tensioni tra poveri: «Bisogna tener conto che in Italia esistono circa 4,5 milioni di poveri e che vi sono tantissimi giovani disoccupati (Castellanza ha un tasso di disoccupazione tra i più alti della provincia di Varese) e questo porterà sempre più a un sentimento di rancore verso questi nuovi cittadini. Lo stato dovrebbe essere in grado di garantire agli italiani le stesse opportunità che diamo ai rifugiati (proprio per evitare contrasti e malumori)».

Cosa fare, dunque? La ricetta della Lega passa attraverso una consultazione dei cittadini castellanzesi con un consiglio comunale aperto e un sondaggio anonimo: «Sicuramente la decisione dell’amministrazione di aderire a un piano per l’accoglienza dei rifugiati (SPRAR) deve passare attraverso una larga intesa condivisa da parte dei castellanzesi, che sono gli attori più importanti della vicenda, in quando residenti, votanti e contribuenti. Sono d’accordo i castellanzesi sulla scelta che il sindaco e la giunta stanno facendo? Crediamo che il coinvolgimento dell’intera comunità, in quanto il popolo è sovrano, sia un atto dovuto e debba essere perseguito con qualsiasi mezzo utile all’esercizio della democrazia. Per esempio attraverso un consiglio comunale aperto fino ad arrivare all’invio di un sondaggio anonimo. Nell’ipotesi in cui i cittadini votassero per un SI all’accoglienza anche noi consiglieri di minoranza saremmo d’accordo sulla scelta del sindaco e della giunta. Una cosa è certa: con queste premesse i consiglieri comunali della Lega Nord non ci stanno».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 27 Aprile 2017
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