Monteviasco, si indaga per omicidio, impianto fermo

La Procura: «Ci sono iscritti nel registro degli indagati». Dissequestrato l’impianto che però non ha più il nulla osta per funzionare

funivia monteviasco

A quasi un mese dal 12 novembre, quando morì a Ponte di Piero il sessantenne Silvano Dellea stritolato dalla funivia, i rilievi disposti dalla Procura di Varese sull’accaduto sono terminati.
La notizia del dissequestro, annunciata questa mattina, venerdì, dalla Procuratrice Daniela Borgonovo e dalla Sostituta Valeria Zini che ha in capo le indagini non è tuttavia l’epilogo sperato dai residenti di Monteviasco, che da quattro settimane sono raggiungibili solo con la mulattiera da 1400 e passa gradini.

NULLA OSTA SOSPESO – Nelle prime indagini, infatti, la Procura ha ravvisato sull’impianto «gravi carenze strutturali e procedurali» che avrebbero causato la morte del povero Dellea e che hanno spinto l’Ufficio Speciale Trasporti Impianti Fissi (l’USTIF, che dipende dal Ministero dei trasporti) a prendere la decisione di sospendere il “nulla osta” per il trasporto pubblico.
In pratica sull’impianto non ci sono più i sigilli della magistratura (è tempo di giorni, se non di ore), ma grava ora il ben più pesante divieto al trasporto di persone, divieto che dovrà venir sanato dalla proprietà dell’impianto, che è comunale.

LE INDAGINI – Nel registro degli indagati sono dunque «iscritte più persone», e l’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo. In queste settimane sono stati numerosi gli accessi dei tecnici nominati dalla magistratura varesina per operare i rilievi sugli ingranaggi e sulle strutture dell’impianto. E proprio in seno all’esito di questi rilievi che è maturata la decisione di USTIF di bloccare tutto. Il sequestro probatorio è dunque venuto meno, ma si ravvisano pericoli per il trasporto pubblico.

monteviasco repubblica

LA COMUNITA’ – La Procura della Repubblica di Varese ha voluto annunciare gli ultimi provvedimenti e gli sviluppi delle indagini sostanzialmente per due motivi. Il primo riguarda la gravità oggettiva dell’accaduto, dove ha trovato la morte Dellea, episodio su cui si dovrà fare chiarezza con precisione: «Le indagini sono tuttora in corso e non possiamo aggiungere altro», hanno affermato i magistrati.
Ma la seconda considerazione offerta dagli inquirenti riguarda anche il dovere di informare una comunità – quella di Monteviasco (nella foto, il servizio pubblicato dal Venerdì di Repubblica una settimana fa – che deve essere messa a conoscenza dei tempi legati alla soluzione di questo problema che nella pratica ha un nome: isolamento.
«Intendiamo elogiare pubblicamente l’operato dei carabinieri e di chi in queste settimane si è speso per la comunità», hanno specificato da palazzo di giustizia.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 07 Dicembre 2018
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