Mensa, troppi morosi. “Adesso basta, niente servizi pre e post scuola per chi non è in regola”
Il sindaco Cassani annuncia la linea dura su chi è indietro con i pagamenti. "Nessun bambino sarà lasciato senza pasto", ma si andrà a colpire le famiglie che non pagano, anche se (si suppone) entrambi i genitori lavorano
Il 14% non è in regola con i pagamenti. È il dato della morosità nei conti del servizio negli istituti di Gallarate, reso noto dal sindaco Andrea Cassani, che annuncia la linea dura con chi non paga i servizi ma – suppone – ne avrebbe la possibilità.
In generale il tasso di morosità della mensa è appunto del 14% (488 utenti su 3475). E tra le famiglie in ritardo sui pagamenti, il 41% usufruisce anche del pre e/o post scuola. «202 utenti su 488», dettaglia il sindaco.
«I genitori che lasciano i figli a scuola prima dell’orario scolastico e vanno a prenderli ben dopo la fine della scuola evidentemente hanno entrambi un lavoro, quindi sono certamente in grado di far fronte al pagamento della mensa» ragiona Cassani. E quindi, per il sindaco, sono persone che possono pagare. E rispetto a cui il Comune ha una leva su cui intervenire.
«Nessun bambino a Gallarate viene o verrà lasciato senza pasto» assicura Cassani «però non ci faremo più prendere in giro dai “furbetti”». E quindi proprio su questo si vuole intervenire: «Dal prossimo anno scolastico metteremo in atto i provvedimenti più idonei per ristabilire giustizia sociale, tra cui quello di consentire l’iscrizione al pre e post scuola solo a chi è in regola con i pagamenti della refezione scolastica».
In generale il servizio mensa costa 2 milioni 350mila, «di cui 600mila già coperti dalla collettività», ricorda Cassani, che sottolinea anche le scelte di bilancio con riduzione per le fasce «sotto i 40.000€ di Isee». Il resto dovrebbe essere compartecipazione degli utenti, ma appunto qui mancano all’appello 275mila euro mai incassati.
«Ad esempio per gli ISEE più bassi, il costo della mensa è 0,90€: poco, pochissimo per un pasto». Di qui la speranza di colpire le famiglie che non sono in regola ma in cui entrambi i genitori dovrebbero avere un lavoro. L’identikit dei morosi? Cassani fa una sola sottolineatura, ma in positivo, citando cioè il quartiere più virtuoso: «Caiello è il rione con meno morosità».
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Siamo il paese in cui nel 2019 lo Stato ed i suoi apparati non riescono ancora a determinare il reddito di un individuo se non attraverso complesse procedure e richieste burocratiche.
Se fosse per me i redditi dovrebbero essere disponibili pubblicamente come era stato fatto alcuni anni fa. Ovviamente tale trasparenza durò ben poco.
I poveri evasori fiscali protestarono subito.