Al professor Luigi Lugiato il Quantum electronics award 2019

Il professor emerito dell'Università dell'Insubria è stato selezionato per l'impatto sui pettini di frequenza dell'equazione Lugiato- Lefever, pubblicata in un articolo del 1987. Oggi quell'intuizione scientifica trova reale applicazione nel campo delle telecomunicazioni in reti a fibra ottica

Generico 2018

Luigi Lugiato, professore emerito dell’università dell’Insubria, è tra i designati per il Quantum electronics award 2019, premio istituito dall’IEEE (Institute of electrical and electronics engineers) photonics society. Si tratta di un premio importante per chi si occupa di ricerca, sia di base che applicata, nell’ambito dell’elettronica quantistica. Lugiato è stato selezionato «per gli eccezionali contributi all’elettronica quantistica, in particolare la formulazione dell’equazione di Lugiato-Lefever e il suo impatto sui pettini di frequenza del microresonator».

Dopo aver conseguito la laurea (summa cum laude) in fisica il 13 marzo del 1968 all’Università di Milano, Lugiato ha avuto una prestigiosa carriera universitaria. Dagli esordi nei primi anni Settanta come ricercatore presso l’Istituto di fisica nucleare di Milano alla cattedra di professore associato di fisica all’Università degli studi di Milano nei primi anni Ottanta. Nel 1987 diventa professore ordinario di fisica atomica al Politecnico di Torino dove rimane fino al 1990 per rientrare lo stesso anno all’ateneo milanese come ordinario di fisica quantistica. Nel 1998 l’approdo, in qualità di ordinario di ottica quantistica, all’Università dell’Insubria di cui è professore emerito.

I principali campi di ricerca del professor Lugiato sono quattro: ottica quantistica, ottica non lineare, meccanica statistica e sistemi dinamici non lineari. Il Quantum electronics award 2019, come si accennava più sopra, gli è stato assegnato per le prospettive applicative dell’equazione che porta i suo nome e quello di René Lefever, pubblicata per la prima volta in un articolo scientifico (Spatial dissipative structures in passive optical systems, L. A. Lugiato and R. Lefever, Phys. Rev. Lett. 58, 2209) nel 1987. Oggi quell’intuizione scientifica trova reale applicazione nel campo delle telecomunicazioni in reti a fibra ottica. 

Nel libro “L’uomo e il suo limite” (Franco Angeli), scritto a quattro mani con la moglie Vilma Tagliabue, Lugiato racconta in un passaggio cosa accadde quando nel 2015 venne invitato a un workshop in Francia per illustrare il significato e gli sviluppi legati a quell’equazione. Lo scienziato si trovò di fronte un uditorio molto interessato alla sua relazione e nel prosieguo dei lavori scoprì che più della metà delle presentazioni del workshop riguardavano proprio l’effetto descritto dalla sua equazione. Osserva Lugiato: «Questo esempio illustra il modo complesso in cui procede il progresso scientifico. Il ritardo tra la formulazione della nostra equazione e la realizzazione concreta dei suoi risultati è stato necessario per lasciar maturare gli spettacolari progressi nel campo della fotonica che hanno reso possibile l’osservazione sperimentale dei pettini Kerr. Questa è stata ottenuta mediante l’utilizzo di microcavità di qualità eccezionale e di dimensioni molto ridotte, il che ha attirato l’attenzione e le ricerche di numerosi laboratori nel mondo. Nel 1987 tale sofisticato sistema era per me solo un’utopia, ora è realtà».

La cerimonia di premiazione si terrà il 30 settembre prossimo allo IEEE di San Antonio (Texas).

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Agosto 2019
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