Passione pastore tedesco: come riconoscere la razza pura?

Il legame che unisce l'uomo e il cane esiste sin dall'alba dei tempi. Difficile stabilire con certezza quale sia stato il momento storico fondamentale nel quale il legame sia effettivamente venuto a consolidamento

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Pastore tedesco, il migliore amico dell’uomo

Il legame che unisce l’uomo e il cane esiste sin dall’alba dei tempi. Difficile stabilire con certezza quale sia stato il momento storico fondamentale nel quale il legame sia effettivamente venuto a consolidamento. Nella fattispecie, è sbagliato pensare al cane come un animale da sempre legato all’uomo. Alla pari di qualsiasi altra bestia, infatti, il cane è da sempre guidato prevalentemente dall’istinto. Ciò che non è chiaro è il perché (e il come) l’essere umano sia riuscito proprio ad addomesticare una bestia simile.

Di tutte le razze di cane esistenti (approfondimento razza per razza su Greenissimo.it), con tutta probabilità è quella del pastore tedesco a mostrare il legame più solido e indissolubile con l’uomo. Dotati di grande intelligenza, i pastori tedeschi sono cani in grado di svolgere un’infinità di compiti e mansioni: oltre a essere ampiamente impiegati in ambito pastorale, come si può intuire dal nome stesso della razza, i pastori tedeschi offrono una straordinaria protezione nei confronti dei loro padroni, bambini compresi.

Tuttavia, non è affatto semplice riconoscere un pastore tedesco puro. Quelli che, a prima vista, potrebbero rassomigliare in tutto e per tutto a un pastore tedesco, infatti, potrebbero essere i figli di un accoppiamento tra un pastore e un cane di un’altra razza, con il risultato conseguente della nascita di un bastardino. A tal proposito, andiamo alla scoperta dei fattori distintivi essenziali da considerare ai fini del riconoscimento della razza in questione.

Pastore tedesco: un po’ di cenni storici

Prima di addentrarci nei meandri delle particolarità del pastore tedesco, è interessante soffermarsi in prima battuta su alcuni cenni storici relativi alla razza. Esistente da tempo immemore, il primo vero pastore tedesco è stato registrato in maniera ufficiale solamente nel 1899. La registrazione avvenne in virtù della necessità di creare uno standard unico, relativo alla razza in questione, al quale fare riferimento per la classificazione del cane, da utilizzare in ambito pastorale e per l’allevamento. E, se la registrazione effettiva avvenne nell’ultimo anno del XIX secolo, la creazione dello standard effettivo avvenne a distanza di circa due anni da quella del primo pastore tedesco registrato in via ufficiosa.

Era il 28 luglio del 1901 quando, in seguito a una riunione di un’associazione composta da specialisti in ambito cinofilo, a Francoforte sul Meno, venne stilato uno standard specifico caratterizzato dalla presenza di undici punti differenti. Nel corso degli anni, lo standard è stato lentamente perfezionato, soprattutto per l’approfondimento degli studi degli specialisti in merito alle caratteristiche e ai comportamenti della razza.

Come riconoscere la razza pura: caratteristiche fisiche standard

Alla pari di una qualsiasi altra razza canina pura, anche il pastore tedesco presenta caratteristiche fisiche ben standardizzate. In primo luogo, il pastore tedesco adulto vanta un’altezza al garrese compresa tra i 60 e i 65 centimetri, nel caso degli esemplari maschi, e tra i 55 e i 60 centimetri per le femmine. Al di fuori di queste misure specifiche e selettive, non è possibile parlare di un vero e proprio pastore tedesco, quanto piuttosto di un bastardino, figlio dell’incrocio tra il pastore e un’altra razza canina.

Dal punto di vista del peso, la razza può superare i 40 chilogrammi negli esemplari maschi e toccare i 30 chilogrammi nelle femmine: anche in questo caso, si parla di valori particolarmente selettivi, essenziali per il riconoscimento effettivo della razza pura. Per quanto riguarda il pelo del cane, il pastore tedesco puro vanta generalmente un pelo corto. Anche gli esemplari dal pelo lungo possono essere considerati pastori tedeschi, purché possiedano al contempo il sottopelo. In entrambi i casi, la colorazione del pelo è prevalentemente nera o tendente al grigio/dorato.

Particolarmente interessante è il discorso relativo alle forme del corpo del cane: la testa del pastore tedesco puro, infatti, deve essere perfettamente proporzionata al resto del corpo, con un grande naso nero prominente in avanti. Per quanto riguarda le orecchie, la razza pura le deve mostrare perfettamente rigide e dritte: gli esemplari con orecchie parzialmente flesse, infatti, non possono essere considerati pastori tedeschi. Infine, da sottolineare come il pastore tedesco puro presenti una schiena sempre diritta, ad eccezione di una leggera curvatura collocata all’altezza delle zampe posteriori.

Caratteristiche comportamentali: il temperamento

Il pastore tedesco puro può anche essere riconosciuto per via del suo forte temperamento. È un cane estremamente fedele al proprio padrone, oltre che intelligente e dotato di uno spiccato senso dell’olfatto. E non è un caso che, per via delle sue incredibili capacità olfattive, la razza in questione venga adoperata anche dalle unità cinofile delle Forze dell’Ordine.

Tra le altre caratteristiche del suo temperamento, va lodato anche il forte senso di protezione manifestato nei confronti delle abitazioni presso le quali viene ospitato. E lo stesso vale per l’intero nucleo familiare alla quale il cane viene fatto appartenere. Oltre a tutto ciò, il pastore tedesco puro si dimostra sempre ubbidiente e amorevole, mettendo al contempo in mostra un carattere dominante nei confronti delle altre razze.

L’alimentazione del pastore tedesco puro

Per quanto il pastore tedesco appaia di grandi dimensioni rispetto a cani di taglia piccola, la sua alimentazione è tutt’altro che esigente: il cane predilige sostanzialmente pasti proteici, che contengano al loro interno anche i minerali e le vitamine, elementi essenziali per mantenerlo forte e in salute. Da questo punto di vista, le classiche crocchette per cani rappresentano la scelta ideale per il regime alimentare della razza. Trattandosi pur sempre di un animale carnivoro, di tanto in tanto è bene preparare per il pastore una bistecca o una fetta di carne. Così facendo, il cane potrà assorbire tutto il ferro necessario per il suo sostentamento.

L’addestramento del pastore tedesco

Infine, vale la pena dare uno sguardo alle varie modalità di addestramento del pastore tedesco. La razza in questione è in grado di apprendere senza problemi sia i comandi verbali che i comandi manuali, consentendo al padrone di eseguirli in maniera singola o combinata. Sempre ai fini dell’addestramento del cane, il ruolo del padrone risulterà pressoché essenziale: se il padrone si comporterà in maniera poco disponibile con il cane, apparendo frustrato o incapace di entrare in sintonia con i suoi sentimenti, il pastore tedesco se ne accorgerà immediatamente. Il risultato di un simile comportamento porterà il cane non tanto a disubbidire, quanto piuttosto a non imparare i comandi che si è tentato di impartirgli.

Riassumendo, dunque, per un addestramento di qualità è necessario:

  • apparire disponibili e alla mano con il proprio pastore tedesco;
  • dimostrarsi empatico nei confronti del cane;
  • non trascurare l’importanza del gioco;
  • non disdegnare il classico premio in coccole e bocconi di cibo.

Un cane ubbidiente e fortemente protettivo, dunque, ma anche estremamente giocoso e bisognoso di amore e attenzioni.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Dicembre 2019
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