Villa Montevecchio torna al Comune di Samarate: “Ci andrà l’ufficio cultura”

È un passaggio ulteriore del percorso di dismissione della Fondazione Montevecchio, divenuta terreno di scontro per quasi un decennio

Parco panchine Samarate Villa  Montevecchio

Villa Montevecchio torna al Comune di Samarate: nel pomeriggio di mercoledì 30 giugno è stato firmato, di fronte a un notaio di Milano, l’atto di passaggio dalla Fondazione Montevecchio all’ente locale.

È un ulteriore passaggio – particolarmente significativo – del lungo percorso di dismissione della Fondazione, apertosi da due anni: un passaggio che segna in qualche modo anche la fine dell’esperienza della gestione privata del bene, aperta oltre un decennio fa e divenuta terreno di scontro politico.

La Fondazione per ora continua a esistere, seppur ormai priva del bene principale (la villa, appunto): prosegue infatti la liquidazione. In che tempi? «Io conto per fine luglio» dice Eliseo Sanfelice, l’ex presidente della Fondazione, poi nominato liquidatore. «È sempre stato il mio obiettivo, a cui sono rimasto politicamente fedele, mentre altri hanno mutato orientamento sull’argomento», dice oggi. «La villa torna alla cittadinanza, i samaratesi potranno tornare qui ad esempio per i matrimoni».

Di fatto la scelta è già presa dalle elezioni 2019: la chiusura della Fondazione era infatti un punto centrale nel programma del centrodestra che sosteneva Enrico Puricelli. Un cambio di rotta deciso, dopo che nei due mandati precedenti il centrodestra a trazione leghista aveva mantenuto aperta la Fondazione, pur avendone contestato la nascita durante il mandato di centrosinistra con Vittorio Solanti.

E adesso?
In realtà non è che ci siano grossi scossoni o rivoluzioni. «P
er prenotare un matrimonio si passa direttamente in anagrafe» dice Puricelli, facendo riferimento appunto a un momento (il matrimonio) che è stato pluricitato nell’arco degli anni. «Ma c’è un grande interesse intorno alla villa, ci chiedono la disponibilità, c’è voglia di usare questo spazio» dice ancora Sanfelice, che dovrà ora lasciare la gestione.

Poi ci sono le iniziative estive, anche queste già in buona parte già programmate: concerti di musica classica, presentazioni di libri, dibattiti e altro.

E in futuro? «L’idea è riportare l’ufficio cultura direttamente in villa, anche con l’ufficio dell’assessore» conclude il sindaco Puricelli.
C’è infine un altro tema, quello da cui si partì oltre dieci anni fa: la necessità di garantire manutenzione alla villa, per cui si era pensato alla Fondazione come strumento di “attrazione” di nuove risorse.
«Il Comune dava alla Fondazione un contributo annuale di 35mila euro» dettaglia Sanfelice. «Ora sarà il Comune a prendere in mano l’edificio».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 01 Luglio 2021
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