Maltrattamenti alla moglie: archiviato il procedimento a carico di Manfrinati, l’omicida di Fabio Limido

Marco Manfrinati rimane in carcere in regime di custodia cautelare per le gravi accuse che la Procura di Varese gli ha mosso a seguito dell’arresto per i fatti di Varese avvenuti il 6 maggio in via Menotti, quartiere Casbeno

tribunale di busto arsizio

Il Giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio ha archiviato il procedimento a carico di Marco Manfrinati per presunti maltrattamenti in famiglia rivolti alla moglie Lavinia Limido, episodi contenuti in una denuncia presentata dalla famiglia della donna nell’estate del 2022 prima della fuga dalla casa coniugale di Busto Arsizio insieme al figlio della coppia.

Lo ha fatto sapere il legale di Manfrinati Fabrizio Busignani che lo difende anche dalle accuse di omicidio volontario pluriaggravato nei riguardi del suocero Fabio Limido e del tentato omicidio premeditato e aggravato nei confronti della stessa moglie, episodi consumatisi a Varese ai primi di maggio.

Un caso che attirò come noto l’attenzione dei media e che fece scalpore per le accuse della famiglia rivolte ad un sistema non in grado di difendere i cittadini dagli atti persecutori (per i quali Manfrinati è tuttora a processo a Varese).

In merito all’archiviazione dal procedimento di Busto Arsizio lo stesso avvocato ha commentato che l’archiviazione “evidenzia le smentite investigative alle false accuse contenute nelle querele depositate, le numerose e gravi contraddizioni nelle dichiarazioni rese dei gruppo familiare Limido Criscuolo sia nelle querele che nelle varie sommarie informazioni testimoniali ed il grave astio da costoro nutrito contro Marco Manfrinati”.

“Un maggior rispetto da parte degli organi di informazione della presunzione di innocenza prevista dalla nostra Costituzione e dalla Convenzione europea sui diritti dell’uomo avrebbe evitato di generare un clima di odio ingiustificato nei confronti di Marco Manfrinati, peraltro alimentato a bella posta da chi aveva accusato falsamente il mio assistito di fatti non veri”, ha concluso l’avvocato Busignani.

Marco Manfrinati rimane in carcere in regime di custodia cautelare per le gravi accuse che la Procura di Varese gli ha mosso a seguito dell’arresto per i fatti di Varese avvenuti il 6 maggio in via Menotti, quartiere Casbeno.

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Pubblicato il 26 Luglio 2024
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