La struttura della parrocchia, a pochi metri dal disastro, si è trasformata in una vera e propria unità di crisi grazie ai volontari. Tutti, dagli sfollati ai soccorritori, hanno trovato accoglienza, nello spirito che è proprio di don Mauro
Quasi nessuno è rientrato nelle proprie abitazioni ieri sera in via San Pietro. Vigili del fuoco e Protezione Civile hanno lavorato tutta la notte per spostare le macerie della palazzina crollata per una fuga di gas
Un’esplosione è avvenuta alle otto in un appartamento di Milano. Grave un uomo di 32 anni ricoverato al centro grandi ustioni di Niguarda
Un pietoso omaggio per la più giovane vittima del disastro di giovedì
Parla Giuseppina Lucenti, moglie di Santo Pesce che a quell’ora stava uscendo di casa quando lo scoppio l’ha sbattuto a terra. Se fosse successo pochi secondi dopo l’uomo sarebbe finito sotto le macerie
Aperto un fascicolo a carico di ignoti. Ascoltati per tutta la mattina i due tecnici di Agesp che erano intervenuti la sera prima
Alcune famiglie hanno trovato rifugio da parenti o amici, altre sono state aiutate dai Servizi Sociali. Si fa strada l’ipotesi del suicidio di Andrea Rosignoli: da casa sua si è sviluppata la fuga di gas
In tutte le testimonianze un elemento comune: i letti che si muovono all’improvviso, la sensazione di un terremoto. Poi le invocazioni di aiuto. Parlano i vicini delle vittime
In merito all’esplosione che ha distrutto una palazzina di via San Pietro a Borsano di Busto Arsizio, la società che gestisce la manutenzione della rete gas ha diramato un comunicato
“Metano e gpl sono gli unici “esplosivi” che la legge permette di introdurre nelle nostre case,anzi ci vengono somministrati dal sistema, senza peraltro tutelare a sufficienza i cittadini”, le proposte di Assoedilizia
Gli abitanti di via San Pietro avevano dato l’allarme molte ore prima
Lo riferisce la tv satellitare al Jazira. Secondo la televisione, l’esplosione è avvenuta nell’affollato quartiere periferico di Sayyeda Zainab e decine di persone sono rimaste coinvolte
Il ringraziamento ai "supereroi" dei reparti di terapia intensiva cardiochirurgica e cardiochirurgia «con l'augurio e la speranza che tutti si riesca a diventare come loro»
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