Alenia Aermacchi: consegnato il premio di studio “Ing. Bazzocchi”

Alenia Aermacchi ha ospitato oggi la cerimonia di consegna del premio di studio “Ing. Ermanno Bazzocchi” bandito dall’Università di Modena e Reggio Emilia. Il premio è stato assegnato alla Dott.ssa Roberta Muccini.

Alenia Aermacchi ha ospitato oggi la cerimonia di consegna del premio di studio “Ing. Ermanno Bazzocchi” bandito dall’Università di Modena e Reggio Emilia e sostenuto dal Rotary Club Appia Antica di Roma con Alenia Aermacchi ed il Gen. S.A. Vincenzo Ruggero Manca.
 
Il premio è stato assegnato alla Dott.ssa Roberta Muccini per la sua tesi di laurea sul tema: “Inchieste tecniche e inchieste giudiziarie nel caso di incidenti aerei, marittimi e ferroviari: problematiche giuridiche e possibili soluzioni per il superamento delle stesse”.
 
Hanno partecipato alla cerimonia, oltre ai vertici Alenia Aermacchi, il Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Prof. Aldo Tomasi, il Prof. Bruno Franchi, Associato di Diritto Aeronautico presso la stessa Università e Presidente dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del volo (ANSV), il Generale Vincenzo Manca e altri Membri del Rotary Club Appia Antica. Presenti anche le figlie dell’Ing. Bazzocchi e il Sindaco di Tradate Stefano Candiani, città natale dell’Ing. Bazzocchi.
    
Il Premio di studio in memoria dell’Ing. Bazzocchi, uno dei più celebrati progettisti aeronautici italiani e padre dei famosi velivoli da addestramento Aermacchi MB-326 e del suo successore MB-339, è stato bandito nel giugno 2007. Il premio era rivolto a laureati in giurisprudenza che avessero sviluppato un elaborato o una tesi di laurea sul tema relativo alle inchieste tecniche e giudiziarie nel caso di incidenti aerei, marittimi e ferroviari e alle relative problematiche giuridiche.
 
Ermanno Bazzocchi nasce a Tradate nel 1914, entra giovanissimo nei ranghi dell’ allora Macchi di Varese e nel 1947, subentrato all’Ing. Castoldi nella carica di Direttore Tecnico, progetta il 1° velivolo del dopoguerra, il biposto MB-308, che oggi è noto come l’aereo della rinascita dell’aviazione leggera in Italia. Nella seconda metà degli anni ’50 Bazzocchi diventa il progettista principe dell’azienda varesina, al punto che i modelli da allora in avanti, sarebbero stati «targati» con la sigla MB, Macchi-Bazzocchi. Il primo velivolo a imporsi nel panorama internazionale è l’ addestratore MB-326, ben presto adottato anche dall’ Aeronautica italiana; l’ evoluzione di quella macchina sarebbe stato l’MB-339, che è l’ aereo con il quale ancora oggi le Frecce Tricolori stupiscono il mondo intero.
Bazzocchi lascia l’ Aermacchi alla fine degli anni ’80 ma continua a collaborare con l’ azienda e a ricevere incarichi che ne confermavano il suo prestigio internazionale. Muore nel 2005, a 91 anni, vivendo abbastanza per vedere jet supersonici solcare i cieli e l’ Aermacchi ingrandirsi fino a diventare uno dei gioielli di famiglia del Gruppo Finmeccanica.

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Pubblicato il 23 Marzo 2009
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