Mafia e ospedale, i pentiti non verranno in aula

Udienza del processo per gli appalti sospetti al reparto infettivi, l'accusa rinuncia all'audizione dei collaboratori di giustizia, per le difese non ci fu danno per le casse pubbliche

Niente pentiti di mafia in aula, il pm Claudio Gittardi ha rinunciato all’audizione di alcuni collaboratori di giustizia siciliani, nel processo per gli appalti sospetti all’ospedale di Varese. La decisione è emersa durante l’udienza di oggi, che ha visto accuse e difese presentare la lista dei testimoni e le prove. Si tratta di un passaggio interlocutorio e che prelude all’inizio degli interrogatori dei testi. Il dibattimento si annuncia interessante, le accuse di truffa e truffa aggravata nel conseguimento di erogazioni pubbliche vengono considerate dall’accusa molto solide;  le difese battono il tasto invece sullo sgonfiarsi dell’aggravante di aver favorito la mafia, dato che Fabrizio Russello è stato assolto nel 2009 dalle accuse di legami mafiosi (ma nel 2002 era ancora indagato).
La Russello ebbe l’appalto del reparto infettivi perché acquisì una ditta in liquidazione, la Scuto srl,. Secondo l’accusa, i manager avrebbero dovuto chiedere alla Prefettura la documentazione sulla ditta. Se l’avessero fatto sarebbe emerso che l’azienda non era in possesso del certificato antimafia. L’appalto subì poi una modifica che l’accusa considera illegittima, il 31 dicembre del 2002, e che portò maggiori profitti alla Russello per le opere edilizie, anche se il valore generale dell’importo non cambiò. Sotto inchiesta anche i nuovi vertici dell’ospedale che diedero il nulla osta oltre ad alcuni pagamenti “gonfiati” approvati dall’ufficio tecnico.
Tra le prove presentate dalle difese, anche la certificazione che né la corte dei conti, né la regione hanno mai chiesto danni o aperto procedimenti. Gli imputati sono Carlo Lucchina, ex dg dell’ospedale, e dal 2003 direttore generale della sanità della regione Lombardia, il direttore amministrativo dell’epoca, Mario Noschese, Paolo Ciotti coordinatore dell’ufficio tecnico di gestione patrimoniale e direttore dei lavori per abuso d’ufficio e truffa aggravata. I manager che subentrarono nella gestione dell’ospedale di circolo dal 2003, il direttore generale Roberto Rotasperti e il direttore amministrativo Sergio Tadiello, per la truffa alla regione. Pietro Barbarito, incaricato dell’ufficio tecnico del circolo, per falso. Insieme a loro, sono sotto processo i responsabili dell’azienda, la Angelo Russello Spa di Gela (ora ribattezzata Tecnical), il suo proprietario, Fabrizio Russello, e alcuni amministratori, Chiara Sciandrello, Lorella Sciandrello, Angelo Trovato, Salvatore Campo (procuratore della società). Inoltre: i titolari di due ditte in subappalto accusati di aver falsificato dei documenti di forniture per far conseguire i rimborsi regionali, Angelo Guerra e Giudo Biondi. Le prossime udienze sono programmate per il  3 e il 10 luglio.

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Pubblicato il 26 Maggio 2009
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