Assessore Esterno, Farioli risponde alla “seconda domanda”

Continua il dibattito pubblico sulle "10 domande" inviate al sindaco dal consigliere Porfidio

Riceviamo e pubblichiamo dal comune di Busto Arsizio

farioli fotoPer la rubrica “Una domanda al giorno. Per dare veramente voce alla nostra amata Busto. Senza intermediazioni”, alla domanda di Audio Porfidio “La nomina dell’assessore esterno Laura Mira Bonomi, imposta dal coordinatore regionale del PDL Mario Mantovani, è stata una compensazione per il ruolo avuto da quest’ultimo nel convincere Umberto Bossi a ritirare la corsa solitaria della Lega Nord riconfermando la coalizione con il PDL; oppure è stato un favore che potrà essere ripagato con una futura candidatura alle elezioni regionali o politiche?”, il sindaco Gigi Farioli risponde:

“Ancora una volta, torna puntuale come la rondine a primavera il tormentone dell’estate e, ancora una volta, sotto la forma, subdola (essa sì!), di un’apparente domanda retorica che l’illustre Audio avrebbe forse voluto scrivere in latino introdotta dal noto nonne. Peraltro cadendo anche qui in contraddizione logica, o meglio ledendo il principio di non contraddizione, anticipa due, addirittura due, risposte. Ebbene. Mi corre innanzitutto l’obbligo di specificare che pare offensivo della grandezza della Città di Busto citare l’espressione “assessore esterno”. Come sa infatti chiunque abbia frequentato il consiglio comunale di Busto Arsizio o qualunque consiglio comunale italiano, Busto Arsizio, avendo superato da parecchi decenni la soglia dei 15.000 abitanti ed essendo ormai in vigore da un ventennio il testo degli enti locali, non ha assessori esterni, requisito esclusivo invece dei piccoli comuni. Mi sia consentito, con l’umiltà di sempre, un minimo di orgoglio cittadino. Tant’è! Senza voler fare l’esegeta dell’esegeta, mi corre però l’obbligo di riconfermare che l’architetto Laura Mira Bonomi, da me nominata assessore il giugno scorso, non è certamente il frutto di alcuna imposizione. Il pensarlo non solo farebbe strame dell’intelligenza del sottoscritto, ma anche di quella di tutti i nostri concittadini, ancor più di quella dell’interrogante. Tutti gli assessori da me nominati infatti sono stati proposti, suggeriti, indicati dalle forze politiche, dai gruppi consiliari, ed, ahimè, da quelle componenti interne ai gruppi consiliari e alle forze politiche che, pur essendone io allergico, per amor di realtà e, non lo nascondo, forse colpevolmente, ho voluto considerare. Ma, come dice quel maestro latino tanto caro ad Audio, rem tene verba sequentur. L’unico caso in cui c’è stata una sorta di indicazione precisa del sottoscritto è proprio il caso di Mira Bonomi. E’ certamente vero che, in linea con un suo preciso convincimento, Mario Mantovani, coordinatore regionale del Pdl, mi sottopose alcuni nomi. E questo perchè profondamente convinto che chi come Laura Mira Bonomi avesse per anni maturato esperienza e professionalità sul fronte politico, ma soprattutto quello amministrativo (l’architetto è stato sindaco di Turbigo per 10 anni, apprezzato componente del patto per i sindaci della provincia di Milano), dovesse essere valorizzato nelle diverse esperienze amministrative. E soprattutto in quelle considerate più importanti. Non dimentichiamo che l’unico sindaco Pdl eletto al primo turno nelle amministrative 2011 in tutta la Lombardia è stato proprio il sottoscritto. Non avrei certamente nominato però

nessuno, così come non ho seguito altre indicazioni pervenutemi sia dal partito cittadino, che da quello provinciale e regionale, se non avessi avuto modo di conoscere ed apprezzare l’architetto Laura Mira Bonomi. Come i cittadini sanno, l’ho anche indicata, in forza delle sue esperienze curriculari e della sua capacità politica, a coordinare le politiche di bilancio, ma soprattutto l’ho anche indicata come mia principale collaboratrice per l’elaborazione delle politiche di area vasta, con particolare riferimento all’attrazione di risorse pubbliche e private funzionali allo sviluppo e alla crescita del territorio di Busto, della Valle e dell’intero Altomilanese e principale interlocutrice del patto per lo sviluppo “Dell’Acqua”. Come bene sanno i cittadini, che ricordano certamente meglio di me le settimane che precedettero le candidature del 2011, l’iniziativa autonoma portata avanti dalla Lega cittadina e provinciale trovò da parte mia, pur nella apparente ed incomprensibile contraddittorietà, amara accettazione, ma, come forse tutti ricorderanno, furono proprio Bossi e Berlusconi ad intervenire direttamente affinchè non venisse vanificato l’importante collaborazione a supporto del sindaco Fontana a Varese e, umilmente, del sottoscritto a Busto Arsizio. Questo anche per omogeneità con la Provincia di Varese, presieduta prima dall’onorevole Marco Reguzzoni e poi dall’onorevole Dario Galli. Come i cittadini sanno, il sottoscritto ha avuto modo per ben due volte di rifiutare il ruolo di consigliere regionale per privilegiare la guida e il servizio diretto a Busto Arsizio. Del futuro hanno le chiavi il Padreterno, il nostro libero arbitrio e soprattutto quello dei cittadini, bustocchi, varesini, lombardi e italiani. E come amo spesso ripetere, ogni parola in più è del diavolo”.

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Pubblicato il 05 Luglio 2012
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