I negozi battono la crisi: Dal 2008 cresciuti del 15%

Il 97% degli oltre 1.200 negozi in città non supera i 100 metri quadri ma ora l'amministrazione ha dato il via libera per la realizzazione di strutture di oltre 2.500 metri quadri per garantire "l’equilibrato sviluppo della distribuzione commerciale".

Riapre il negozio di alimentari a Schianno (inserita in galleria)

Un tessuto urbano composto da centinaia di piccole botteghe, negozi di circa 100 metri quadri l’uno specializzati principalmente nel settore alimentare. E’ questo il profilo dei 1.237 esercizi commerciali attivi in città (dato Suap aggiornato al 2014) che da oggi dovranno fare i conti con il via libera dell’amministrazione comunale ai centri commerciali di medie dimensioni. La giunta ha infatti autorizzato la realizzazione di strutture di vendita fino a 2.500 metri quadri in città dove, fino ad oggi, vigeva un sostanziale divieto.

L’ANDAMENTO NEL TEMPO – Crescono e continuano a crescere i negozi attivi a Busto Arsizio. Se infatti nel 2003 erano 1.084 e nel 2008 il numero è rimasto pressoché costante negli ultimi anni, proprio quelli della crisi, si segna un vigoroso balzo in avanti: + 15%. Non solo i negozi sono aumentati toccando la quota record di 1.237 ma c’è stato un vero e proprio boom per i negozi alimentari. I 144 esercizi commerciali del 2008 sono diventati 178 nel 2014 (+ 23%).

IL NEGOZIO DI VICINATO – Il tessuto di vendita della città è composto essenzialmente da piccoli negozi di vicinato, presenti principalmente nei centri storici del centro, di Sacconago e Borsano. Nel 2014 ben il 97% dei punti vendita attivi in città è da considerarsi tale con dimensioni medie che oscillano tra i 60 e i 90 metri quadri. Se si escludono i tre grandi poli commerciali della città (City Garmen, Centro Commerciale Ticino, Le Torri) il resto è composto da supermercati di dimensioni medio piccole.

COSA CAMBIA – Il comune ha già diffuso il testo dei Criteri per l’insediamento delle medie strutture di vendita con il quale si dà il via libera alla realizzazione di poli commerciali di dimensioni fino a 2.500 metri. Un cambiamento che rappresenta “una componente essenziale per l’equilibrato sviluppo della distribuzione commerciale”, si legge nella delibera che accompagna il procedimento ma che dovrà rispettare le “scelte urbanistiche di sviluppo del sistema urbano definite dal PGT [oltre] all’analisi della dinamica della presenza di medie strutture di vendita e di punti di vendita all’interno del territorio comunale e al confronto con la dotazione attuale rispetto a diversi ambiti territoriali di riferimento”. Un cambiamento che, almeno sulla carta, non dovrebbe coincidere con una colata di cemento. Le linee guida pongono infatti come prioritario il recupero delle aree attualmente dismesse e abbandonate, a partire dal centralissimo Calzaturificio Borri.

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 09 Aprile 2015
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  1. mariotto
    Scritto da mariotto

    che bella notizia!

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