“Buco in provincia, manovre sulla pelle dei cittadini”
Duro comunicato dei portavoce del Movimento 5 Stelle Petraroli e Macchi
«L’ennesima prova della mala gestione degli Enti Locali da parte della vecchia classe dirigente proprio qui nel “ricco è onesto Nord”»: questo il commento dei più alti esponenti del movimento 5 stelle della provincia di Varese riguardo l’esito dell’indagine condotta nei confronti del Dirigente del Settore Finanze e Bilancio della Provincia di Varese, Presidente e membri del Collegio dei Revisori dei Conti della Provincia di Varese, ai quali si contesta il reato di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e di abuso d’ufficio.
“Il danno è conseguente “all’annacquamento” del bilancio dell’Ente, intervenuto nel corso del 2012, in particolare sulla sovrastima delle voci “bollo auto regionale”, “imposta assicurazione R.C. veicoli a motore” ed “imposta provinciale per le trascrizioni al P.R.A.”. Tali somme, non sono state effettivamente mai riscosse, ed hanno consentito di poter impegnare, per l’esercizio 2012, voci di spesa in assenza delle relative risorse di copertura. Tale manovra, inoltre, ha procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale a favore dei pubblici amministratori della Provincia di Varese, che ha permesso loro di evitare la riduzione del 30% delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza, prevista in caso di mancato raggiungimento del c.d. patto di stabilità.
«Contestiamo ancora una volta – prosegue Petraroli – la fittizia abolizione delle Province da parte del Governo, attraverso la legge Delrio che non solo non ha abolito le Province ma le ha esautorate delle funzioni principali mandandole rapidamente in uno stato economico – finanziario disastroso. Parliamo dello stesso Governo che proprio in questi giorni, con il DL Enti Locali approvato definitivamente al Senato, ha cercato di porre rimedio cercando di tappare le falle finanziarie aperte lungo lo stivale. Per questo motivi – conclude Petraroli – ribadiamo con forza l’abolizione di questi Enti, veri e propri poltronifici ad uso e consumo dei partiti politici di destra e sinistra».
Macchi aggiunge: «e auspichiamo vivamente che non cambino solo il nome divenendo “aree vaste” allora si sarebbe stata davvero solo l’ennesima presa in giro, costosa, per i cittadini».
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