Tra le ipotesi dell’incendio le cause accidentali
Carabinieri forestali al lavoro per ricostruire la dinamica dell’incendio. Salvati dalle fiamme numerosi asini e cavalli
È presto per risalire con precisione alle responsabilità dell’incendio che ha devastato ampi fronti della Martica dal versante della Rasa e da quello della Valganna.
Ma gli accertamenti sulla dinamica del rogo sono già in corso e partiti dalla serata di ieri, giovedì quando i carabinieri forestali hanno cominciato a indagare sul fatto.
Le ipotesi al vaglio escludono solo un caso, quello dell’auto combustione, evento difficile, se non impossibile da verificarsi. Restano il dolo e la colpa. Ed è quest’ultimo caso che potrebbe centrare col rogo della Martica: una responsabilità umana legata ad un fatto accidentale.
Era questa l’ipotesi – non confermata in via ufficiale – che circolava per l’intera giornata di oggi fra gli operatori.
Di più solo le indagini dei militari potranno svelare.
L’incendio è partito nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 3 gennaio, nel retro della pizzeria Motta Rossa alla Rasa, in un unico punto.
Poi le fiamme si sono divise seguendo due distinti fronti: uno verso la cava, l’altro spinto in direzione opposta: due semicerchi molto ampi e con fiamme alte, fuoco vivo che ha bruciato non solo il sottobosco ma anche i fusti delle piante, per poi “scavalcare” la montagna e arrivare in Valganna.
Nei momenti concitati dell’allarme i proprietari dell’esercizio sono per fortuna riusciti a mettere in salvo gli animali: si tratta di alcuni cavalli e asini che nell’assolata giornata di oggi stavano all’aperto in un fondo adiacente il locale.
Distrutto dalle fiamme invece un fienile subito attaccato dal fuoco: le fiamme sono arrivate ad una ventina di metri dall’abitazione che è posta nella parte posteriore del locale, verso la montagna: solo il tempestivo intervento dei vigili del fuoco ha scongiurato il peggio.
Sul posto sono presenti delle telecamere i cui filmati sono al vaglio degli investigatori.
Le condizioni dei boschi in questo periodo del resto risultano proibitive: accumuli di decine di centimetri di foglie secche sono riscontrabili con estrema facilità in tutte le aree boschive del Varesotto, soprattutto nelle aree del nord.
Le autorità lanciano un appello alla massima prudenza, anche nello svolgere banali attività all’aperto: basta una scintilla per far scatenare un incendio dalle conseguenze imprevedibili.
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Se fosse una causa umana accidentale almeno l’idiota e criminale responsabile di questo scempio si faccia avanti.
Lo perdoneremo anche se la sua idiozia rimarrà a vita.
Comunque succede solo in questo paese….quelle delle mille regole ma di nessuno che le rispetta.