Coronavirus, arrivati 43 infermieri volontari in Lombardia
Gli infermieri, accompagnati dal ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia vanno ad aggiungersi al contingente di medici arrivato nei giorni scorsi a Bergamo e a Milano Linate

Accolti dal vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala, sono arrivati all’Aeroporto di Bergamo Orio al Serio 43 infermieri volontari reclutati principalmente nelle regioni del centro-sud dal Dipartimento nazionale di Protezione Civile. Gli infermieri, accompagnati dal ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia vanno ad aggiungersi al contingente di medici arrivato nei giorni scorsi a Bergamo e a Milano Linate.
“Per curare le persone che si trovano in terapia intensiva e sub intensiva occorrono equipe specializzate – ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala – abbiamo la gran parte dei malati più gravi concentrati all’interno degli ospedali, per questo ringrazio tutti gli infermieri che oggi, su base volontaria, hanno deciso di raggiungere la nostra Regione per dare supporto al nostro personale sanitario”.
I 43 infermieri saranno destinati alla Lombardia verranno ripartiti così:
– 6 ATS Bergamo
– 8 Ospedale ANA Fiera Bergamo
– 6 ATS Val Padana (sede di Cremona)
– 8 ASST Spedali Riuniti Brescia
– 4 ASST Garda
– 7 Ospedale Fiera Milano
– 4 ASST Valcamonica
“Ora dobbiamo continuare a superare l’emergenza – ha aggiunto Sala – Ci troviamo davanti ad una tregua apparente: il tasso di contagio sta scendendo ma sta scendendo lentamente. Poi la grande sfida sarà la riapertura, per fasi e con determinati protocolli, per cui abbiamo già chiesto aiuto alla nostra comunità scientifica e agli esperti. Tra questi – ha proseguito – anche gli economisti di geopolitica. Il mondo avrà aree che aprono e aree che chiudono ed essendo noi una Regione che esporta molto all’estero anche questo fattore sarà fondamentale”.
“Per la fase due su una cosa siamo tutti d’accordo – ha concluso Sala – in Lombardia chiediamo una sburocraticizzazione totale: non partire dalle regole attuali ma lasciare libere le imprese di riprendere facilmente a lavorare e dare ai lavoratori le condizioni per operare nella più totale sicurezza”.
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