Maestri del lavoro, aperte le candidature per il 2021
Il ministero ha avviato ufficialmente la procedura per l’individuazione delle candidature
Il ministero del Lavoro ha ufficialmente aperto le candidature per l’assegnazione della “Stella al merito del lavoro” per l’anno 2021. Questo riconoscimento, istituito dalla legge n.143 del 5 febbraio 1992, viene assegnato nel giorno della festa del lavoro, il Primo maggio, con una cerimonia ufficiale.
«La nostra provincia ha tante aziende eccellenti riconosciute in tutto il mondo e con un ampia tipologia di manufatti – sottolinea Emilio Frascoli, console dei maestri del lavoro della provincia di Varese -. L’assegnazione di questo riconoscimento dà l’opportunità di premiare i migliori dipendenti, qualunque ruolo ricoprano, dall’operaio al direttore».
Nel 2020 a causa dell’emergenza sanitaria non è stato possibile consentire la celebrazione dell’evento, nonostante la direzione generale del ministero del Lavoro e delle politiche sociali abbia portato a termine regolarmente gli adempimenti relativi alla selezione delle candidature per l’anno in corso, convocando la commissione nominata dal ministro, come previsto dalla citata normativa, in attesa di conoscere le decisioni della Presidenza della Repubblica sulle modalità di consegna delle onorificenze.
Nonostante continui l’incertezza determinata dal coronavirus, il ministero ha avviato la procedura per l’individuazione delle candidature per l’anno 2021 «confidando nella progressiva riduzione del rischio da contagio e dunque nel possibile ritorno alla normalità anche in tale ambito».
Le proposte di candidatura, fermo restando l’osservanza dei requisiti previsti dalla legge n. 143 del 5 febbraio 1992, devono essere inoltrate dalle aziende, dalle organizzazioni sindacali ed assistenziali o direttamente dai lavoratori interessati agli ispettorati interregionali del lavoro e agli Ispettorati Territoriali del Lavoro aventi sede nei capoluoghi di regione corredate dei seguenti documenti esenti da bollo: 1) Autocertificazione relativa alla nascita; 2) Autocertificazione relativa alla cittadinanza italiana; 3) Attestato di servizio o dei servizi prestati presso una o più aziende fino alla data della proposta o del pensionamento indicando l’attuale o l’ultima sede di lavoro; 4) Attestato relativo alla professionalità, perizia, laboriosità e condotta morale in azienda; 5) Curriculum vitae; 6) Autorizzazione da parte dell’interessato al trattamento dei dati personali; 7) residenza, recapito telefonico ed e-mail ove disponibile.
Le attestazioni di cui ai punti 3) e 4) ed eventualmente il curriculum vitae di cui al punto 5)
possono essere anche contenuti in un documento unico rilasciato dalla ditta presso cui il lavoratore presta servizio.
Per ogni eventuale informazione, il candidato potrà rivolgersi direttamente alle strutture
competenti – Ispettorati Interregionali del Lavoro e Ispettorati Territoriali del Lavoro aventi sede nei capoluoghi di regione.
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