“Il vaccino previene la malattia grave ma non dà l’immunità. Continuiamo a rispettare le regole”
Il reparto di malattie infettive torna ad accogliere pazienti Covid. La preoccupazione del professor Grossi, primario dell'ospedale di Varese, consulente del Ministero della Salute e nel comitato tecnico scientifico regionale

Estate, europei di calcio, vaccinazioni: è un mix pericoloso quello che è all’origine della nuova ondata di contagi che interessa l’Italia. Ne è continuo il professor Paolo Grossi, primario di malattie infettive all’ospedale di Varese, docente dell’Università dell’Insubria e consulente al Ministero della Salute: « La campagna vaccinale ci ha indotto a pensare di aver superato il pericolo – commenta lo specialista – Abbiamo abbassato la guardia e , durante i festeggiamenti per gli Europei di calcio, la situazione è sfuggita di mano. Oggi ne paghiamo le conseguenze perchè questa variante è decisamente più contagiosa di quella inglese ( che già era più contagiosa di quella originaria di Wuhan). Purtroppo sono costretto a riaprire i letti del mio reparto».
Il professor Grossi non nasconde la fatica: « Tutti noi, impegnati nella lotta contro questo virus, avevamo bisogno di staccare. Ma, davanti a questa situazione, anche le ferie saranno complicate, perché avremo tutti costantemente il pensiero a chi che sta accadendo e a cosa dovremo affrontare al ritorno».
E il ritorno si prospetta difficile. La curva è in aumento e comincia a crescere anche il numero di ricoverati: « Nel 97% dei casi si tratta di persone non vaccinate. Ricoveriamo giovani ma anche ultrasessantenni che hanno rifiutato il vaccino. Il problema è che c’è stata una comunicazione terrificante. I social sono stati devastanti e hanno fatto circolare notizie completamente infondate che hanno confuso e impaurito la gente. Plaudo alla decisione del Presidente Draghi che ha imposto il green pass, perchèé il vaccino è l’unica arma che abbiamo per evitare conseguenze gravi della malattia».
Malattia e non contagio: « Queste differenza non è stata capita o spiegata bene. Il vaccino non, e ripeto, non mette al riparo dal contagio ma solo da un’evoluzione grave della malattia o dalla morte. Ho ricoverato un ultraottantenne che aveva contratto il Covid: era vaccinato e ha affrontato la malattia in forma leggera. Non avesse avuto quella copertura, l’evoluzione sarebbe stata sicuramente più problematica».
Il vaccino non fornisce, dunque, una corazza : « Troppe persone, una volta vaccinate, hanno smesso di prendere le precauzioni. Invece, finché questo virus circolerà, dovremo continuare a mantenere distanziamento, mascherina nel caso di assembramenti e igiene. Sono tre comportamenti semplici, banali, ma fondamentali per prevenire il contagio».
L’estate 2021 sta diventando più problematica di quella dello scorso anno: « È vero, perchè la variante delta è estremamente contagiosa. Occorre stare attenti: l’estate è la stagione del turismo. Io inviterei a tenere sempre comportamenti adeguati, intensificherei i controlli agli stranieri che arrivano, sono i benvenuti ma occorre monitorare per evitare l’insorgenza di nuove infezioni. Quanto a noi italiani, evitiamo il più possibile di andare all’estero. La scorsa estate ne abbiamo pagato le conseguenze. Non è ancora il momento del liberi tutti. Anzi».
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