A Mesenzana in campo gli psicologi della Croce Rossa per assistere la popolazione
Già decine di persone, soprattutto in ambito scolastico, raggiunte dal team che si occupa di fronteggiare questo “evento critico”
Quali parole utilizzare, come comportarsi coi più piccoli nelle diverse fasce d’età e in che modo elaborare la tragedia che ha colpito solo ieri Mesenzana: tre morti, un padre omicida e suicida, una madre rimasta sola, un’intera comunità sconvolta, piazzata sotto i riflettori, quasi frugata per capire, e raccontare.
Per questo motivo si è mosso il Comitato regionale della Croce rossa italiana che ha messo in campo un team di 12 psicologi che già oggi, venerdì 25 marzo ha incontrato gli studenti delle scuole elementari e medie, le stesse frequentate dalle vittime, Alessio, 7 anni e Giada, 13.
Si tratta dell’attività del “Sep“, il servizio psico sociale della Cri che siamo abituati a vedere all’opera in eventi catastrofici maggiori come terremoti, alluvioni, e persino in teatri di conflitto per apportare un supporto psicologico a chi è colpito da questi traumi.
«L’obiettivo è intercettare persone, per esempio un gruppo genitori, insegnanti e altre realtà vicine alle vittime per intervenire sulla riduzione dello stress e operare una stabilizzazione emotiva che consenta di affrontare quanto accaduto», spiegano dalla Cri Lombardia.
Il servizio, totalmente gratuito, non costituisce una “presa in carico“ da parte del servizio sanitario nazionale, bensì un primissimo provvedimento tampone («uno strumento») su base assolutamente facoltativa dal versante dei fruitori che stamattina ha riguardato studenti e insegnanti, ma che nei prossimi giorni verrà esteso all’intera popolazione partendo dai legami associativi, i contesti vicini all’oratorio e alle associazioni sportive.
Una reazione per superare questo «evento critico», rappresentato da una perdita enorme, in una comunità piccolissima.
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