“Strozzavano” una famiglia bustocca, arrestati due usurai

Le indagini coordinate dalla Procura di Busto e dalla Fiamme Gialle hanno permesso ad una famiglia di commercianti bustocchi di uscire da un incubo che gli è costato 200 mila euro




Hanno estorto con l’usura oltre 200 mila euro ad una famiglia di commercianti bustocchi prima carpendone la fiducia e poi usando minacce e azioni legali nei loro confronti. Per questo motivo il sostituto procuratore della Repubblica di Busto Arsizio Luca Gaglio (in basso a destra) ha emesso due ordinanze di custodia cautelare in carcere, eseguite dagli uomini della Guardia di Finanza bustocca, nei confronti di B.G., pugliese di 36 anni residente a Brescia, e S.P.F. 67enne di origine greca ma residente in provincia di Milano.

 Le indagini delle Fiamme Gialle, guidate dal capitano Diego Serra, sono partite dopo la denuncia della famiglia che, vessata da debiti aggravati dall’usura non hanno retto più alla pressione esercitata su di loro da questa coppia spietata che li ha portati in breve tempo sul lastrico. La storia si inserisce nel quadro più ampio della crisi economica che sta colpendo anche molte attività della zona. Una famiglia che gestisce alcuni negozi in città è in difficoltà economiche, gli affari vanno male e la situazione non accenna a miogliorare. Alla richiesta di apertura di nuove linee di credito da parte delle banche la famiglia in questione si ritrova solo dei no che la spingono nelle braccia di uno dei due usurai il quale, approfittando del momento di difficoltà, si offre come consulente per risolvere alcune questioni legali.
Per la famiglia bustocca comincia un vero e proprio calvario e cominciano a sottoscrivere, in piu’ occasioni, assegni bancari di rilevante entita’, in bianco ed a favore di uno solo degli stessi, a copertura di prestiti da questo concessi (e/o rinnovati nel prosieguo), con l’applicazione di interessi usurari per oltre l’80% degli importi consegnati. I due delinquenti, approfittando dello stato di soggezione psicologica e delle difficolta’ economiche in cui si trovavano gli imprenditori vittime dell’usura, perpetravano, nei loro confronti, ulteriori condotte illecite, sostanziatesi in raggiri, inganni ed in vari tipi di intimidazioni.
 
Nello specifico uno degli artefici del progetto criminale, quello che era riuscito a carpire la buona fede degli imprenditori, mantenendo verso di loro un atteggiamento apparentemente amichevole, si faceva consegnare, in varie soluzioni, anche millantando presunte “amicizie” ed “entrature” in ambiti della pubblica amministrazione, somme ulteriori ed elevate di denaro, in contanti ed assgni, promettendo di utilizzarle per “sistemare” la definizione di alcune pratiche relative a cartelle esattoriali, per debiti tributari, notificate agli imprenditori, avvalendosi di fantomatiche conoscenze all’interno dell’agenzia delle entrate ed addirittura tra le stesse Fiamme Gialle. In quel caso si erano addirittura inventati un’indagine telematica intrapresa dalla Guardia di Finanza e che aveva promesso di sistemare.

Lo spietato usuraio aveva anche convinto la famiglia ad intentare azioni legali contro i consulenti aziendali dei quali gli imprenditori si avvalevano, aggravando la già impossibile situazione economica. Lo stesso soggetto, inoltre, si proponeva di fare da mediatore con l’usuraio per tentare di ottenere dilazioni delle rate debitorie. Gli imprenditori erano arrivati al punto di fare azioni sconsiderate all’interno della loro attività, attuando svendite e liquidazioni totali della merce disponibile nei loro negozi. Arrivati al punto di farsi pignorare la casa non ce l’hanno fatta più e hanno denunciato l’usura. Ora i due responsabili sono in carcere e la famiglia può tornare a sperare di risollevarsi dal difficile momento finanziario.




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Pubblicato il 29 Maggio 2009
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