Giovani imprenditori Univa, 50 anni portati bene

A Ville Ponti celebrato il decimo lustro del gruppo, che ha dato molte i"nomi" alla vita associativa imprenditoriale

«Quando si racconta la propria storia lo si può fare con due obiettivi. Uno puramente autocelebrativo, l’altro è per capire chi si è stati e poter decidere chi si vuole essere nel futuro». È con questo secondo intento, come spiega il Presidente Alberto Parma, che il Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese ha deciso di festeggiare i suoi primi 50 anni di vita. Mezzo secolo di storia ripercorso attraverso un libro. Da una parte la ricostruzione delle tappe più significative e curiose che hanno contraddistinto questi anni, dall’altra il racconto in prima persona di chi è stato alla guida delle nuove leve dell’imprenditoria locale.

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«Come di fronte alle tessere di un puzzle – racconta il Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Varese, Alberto Parma – abbiamo ricostruito la nostra immagine attraverso i documenti, le relazioni, i verbali, le foto, i ritagli di stampa e i rendiconti custoditi nei nostri archivi». Una
ricerca a cui si affiancano, “le testimonianze dei Past President del movimento che abbiamo raccolto nella seconda parte di questa pubblicazione». Così viene raccontata la storia di uno dei Gruppi Giovani tra i più longevi all’interno dell’associazionismo imprenditoriale italiano. Quella
che nasce sul territorio nel 1959 è, infatti, una delle prime organizzazioni di giovani imprenditori del Sistema Confindustria che si doterà di un Gruppo nazionale sette anni dopo, nel 1966.

Le date danno l’idea della longevità. Le iniziative portate avanti, invece, sono, per Alberto Parma, segno della «capacità dimostrata in questi anni dai nostri aderenti di essere l’avanguardia dell’associazionismo imprenditoriale. Dei pionieri in grado di anticipare i tempi». I progetti
di orientamento degli studenti e di alternanza scuola-lavoro partiti negli anni ’60 e portati avanti fino ad oggi; le iniziative in ambito di tutela ambientale negli anni ’70; l’analisi dei problemi energetici e delle possibilità offerte dalle fonti alternative agli inizi degli anni ’80; il tema delle riforme istituzionali negli anni ’90; la riflessione sul ruolo, anche sociale, degli imprenditori negli anni 2000; il contributo alla nascita del Confidi avvenuta nel 1965; la spinta alla costituzione di un consorzio di export-import che sorgerà sul territorio nel 1975; la costante auto-formazione professionale, le visite all’interno di imprese d’eccellenza. Tutti esempi di una storia in cui si susseguono esperimenti, correzioni di rotta, perlustrazioni di nuove strade. Coma quando, ricorda Alberto Parma, «Nel 1969, in piena protesta studentesca, abbiamo voluto occuparci del rapporto tra scuola e mondo del lavoro. Siamo entrati negli istituti, abbiamo aperto un confronto con presidi, professori e alunni. Divenendo col tempo uno dei principali attori extra-scolastici nell’orientamento dei giovani alle scelte per il proprio futuro».

Questo per dire che, continua Alberto Parma, il Gruppo Giovani Imprenditori «Ha dato vita ad un vero e proprio laboratorio di idee di cui hanno beneficiato le associazioni industriali, il territorio, le imprese. Gli iscritti sono stati una forza propulsiva verso la modernità. Questo ci dice la nostra storia».

Ora la sfida “è di rimanere all’altezza di tale compito”. Lo stesso che, rivendica il Presidente dell’Unione Industriali, Michele Graglia, ha avuto il Gruppo Giovani come palestra della classe dirigente del territorio e non solo: «Tra i Past President del Movimento ne troverete parecchi che hanno ‘fatto carriera’ nella nostra associazione e, da qui, hanno fatto un salto in Confindustria. Troverete Vice Presidenti di quest’ultima, oppure un Presidente di associazione industriale nazionale e addirittura europea. Ma troverete anche un ex-sindaco di un’importante città o consiglieri di amministrazione di enti pubblici economici». Questo a dimostrazione del fatto che «la palestra ha saputo forgiare nuove leve di amministratori che si sono messi al servizio della collettività, non solo
della propria associazione professionale».

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Pubblicato il 14 Dicembre 2009
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