Dal Tea Party al Movimento Libertario, il panorama “a destra” si presenta

C'è chi esalta gli evasori fiscali, chi vuole meno tasse, chi vuole dividere l'Italia e chi licenziare la metà dei dipendenti pubblici. Sei movimenti di destra si sono ritrovati in piazza per spiegare la loro ricetta

Tea Party, Progetto Itaca, Movimento Libertario, Fermare il Declino, Italia Confederata e Associazione Patrioti. Sono questi i nomi dei gruppi, delle associazioni o dei (quasi) partiti la cui missione è rinnovare il panorama della destra italiana e cambiare il Paese e che questo week end si sono presentati alla città. 
Il più noto è senza dubbio quello dei Tea Party, che si erano già presentati a Busto, e che questa volta tornano in campo con il loro portavoce nazionale, Giacomo Zucco. «Noi non siamo un partito -spiega Zucco- ma un insieme di cittadini nato negli Stati Uniti per chiedere allo Stato di smetterla di togliere soldi a chi lavora e produce per darlo ai parassiti». “Parassiti” che, specialmente nella «nostra nazione che vanta il record mondiale della tassazione» andrebbero debellati perchè, ricorda Zucco, «se si continuano a togliere soldi a chi li ha, prima o poi finiscono». E se i Tea Party vogliono rimanere un movimento culturale, l’Associazione Itaca guarda già ad un progetto politico: «riunire le varie tribù disperse della destra -ha spiegato Renato Besana- dal momento che oggi, in Italia, la destra non esiste più». Una missione non impossibile dal momento che «i valori base che ci uniscono sono gli stessi, basta solo ritrovarli» e proprio per iniziare questo cammino Progetto Itaca si riunirà il 6 ottobre a Roma. Sempre nell’ambito della dissertazione politica, Ugo Calò di Italia Confederata è convinto che ormai «lo Stato Italia sia diventato una metastasi» trasformandosi in «un ostacolo alla libertà di intraprendere». La soluzione? Prendere esempio dalla Svizzera e trasformare il Bel Paese in «una federazione di cantoni».
In vista però delle prossime elezioni, c’è anche chi si sta già preparando per gettarsi nell’arena della politica. E’ il caso del gruppo Fermare il declino che mira all’ambizioso progetto di «raccogliere milioni di voti per riuscire a far approvare i provvedimenti del decalogo stilato da Oscar Giannino, primo tra tutti il taglio netto del debito» spiega Gianbattista Rosa. Milioni di elettori dovrebbero quindi convergere «con modalità che ancora non sappiamo» con il solo desiderio di tagliare il debito e solo poi «si discuterà il resto, come matrimoni gay o fecondazione assistita». Ma se il movimento nato dagli articoli di Oscar Giannino non sa ancora come fare a raccogliere la sua forza elettorale, c’è chi ha ben chiaro come irrompere sulla scena della politica nazionale. Si tratta del Movimento Libertario con il partito provocazione “Forza Evasori”. «La campagna contro gli evasori fiscali ricorda quella che metteva stelle gialle sulle porte», afferma Leonardo Facco, editore e autore del libro “Elogio dell’evasore fiscale”, paventando in questo scontro addirittura una «lotta tra libertà e schiavitù». Non esisterebbe infatti «libertà politica senza libertà economica» e per questo il movimento ha portato avanti battaglie «come il pagamento totale degli stipendi in busta paga» o la libertà della coltivazione con sementi geneticamente modificate. Ma non c’è solo il più spinto liberalismo economico nel programma di Forza Evasori che punta anche a dimezzare il numero di dipendenti pubblici «perchè non servono».
A difendere quanto di buono ci sia ora nella politica ci ha pensato Simone Pintori, amministratore locale membro dell’Associazione Patrioti. «Crediamo nella patria e nelle persone che la animano -ha spiegato Pintori- e per questo stiamo raccogliendo gli amministratori che ancora credono in quello che fanno».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Settembre 2012
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