La Usb del Sant’Antonio Abate aderisce al No Formigoni Day
La sezione ospedaliera della Unione Sindacale di Base aggiunge anche motivi di rivendicazione aziendale
Riceviamo e pubblichiamo
L’esecutivo USB dell’Azienda Ospedaliera di Gallarate ha deciso di aderire allo sciopero indetto dalla struttura Regionale di Pubblico Impiego ed in concomitanza con il No Formigoni day.
Lo sciopero è stato indetto per protestare contro il taglio dei posti letto imposti dalla spending review (dei quali quasi 3000 in Lombardia), la mobilità interprovinciale, il blocco dei contratti, la perdita della vacanza contrattuale, il taglio del premio di produttività, la decurtazione dell’1,4% del salario, l’aumento dei ticket/mensa e per chiedere il rinnovo dei contratti e la stabilizzazione dei precari. Lo sciopero è anche contro la giunta Formigoni che ha gestito la sanità lombarda in questi anni.
L’Azienda Ospedaliera di Gallarate sciopera anche per sostenere le richieste fatte dalla RSU e non prese in considerazione dall’Amministrazione.
Il Direttore Amministrativo dell’Azienda Ospedaliera dice che ci pagherà il residuo del fondo fasce solo dopo aver firmato i progetti relativi al 2012. Non gli basta la flessibilità organizzativa selvaggia che c’è in Azienda, che tra l’altro è pericolosa per i pazienti? Quei soldi sono nostri e deve distribuirli senza alcun ricatto; non deve nemmeno pensare di prelevarne una parte per darla solo a qualcuno. I dipendenti dell’A.O. di Busto e Varese hanno già avuto questi soldi.
Il Direttore Generale afferma che la Regione gli ha imposto di stabilizzare solo il 50% del personale che ha cessato di lavorare presso la nostra Azienda negli ultimi due anni. Il risultato è che solo 9 infermieri, 5 tecnici e 1 OSS verranno stabilizzati. Gli altri tempi determinati (alcuni precari da molti anni), per la legge Fornero, potrebbero essere lasciati a casa per forse essere sostituiti da nuovo personale. Intanto il personale dell’A.O. di Gallarate continua a fare straordinari non pagati e a saltare riposi.
USB sciopera anche perché chiede che ai tavoli tecnici siano rappresentate tutte le sigle sindacali. Non ci sono più scuse per non scioperare. Il blocco dei contratti sino al 2014 (ma temiamo che sia sino al 2017), infatti, ha portato ad una perdita di 6000€. Quanti scioperi si sarebbero potuti fare con quei soldi?
Ricordiamo che tutto il personale non precettato può scioperare.
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