La maggioranza diserta, salta il consiglio comunale sulla piscina

Era stato convocato dalle minoranze, per discutere del progetto, per cui si è appena aperto il bando. Il Comitato Salviamo il Parco Onetto ribadisce le critiche

La presentazione della palestra in acqua
La maggioranza diserta (per scelta) l’aula e a Jerago con Orago salta il consiglio comunale che doveva occuparsi anche del discusso progetto sulla piscina nel Parco Onetto. L’intervento per la nuova “palestra in acqua” è fortemente sostenuto dalla maggioranza di Giorgio Ginelli e dalla Fondazione Aldo e Cele Daccò (poche settimane fa l’avvio della gara per la scelta del gestore) ed è invece contestato dal centrosinistra, ma anche da un attivo comitato locale.
«La minoranza consigliare ha richiesto un Consiglio Comunale straordinario che appunto si doveva svolgere lunedì sera sera, per chiarire e dirimere dubbi e perplessità» spiega la dottoressa Carla Riganti, presidente del Comitato No Piscina-Salviamo il Parco Onetto. «Tutta la Maggioranza,sindaco in testa ha dato forfait ,impedendone così lo svolgimento». Per la maggioranza si sono presentati solo la presidente del consiglio Jessica Eboli e l’assessore (esterno, quindi non conta per il numero legale) Salvatore Marino: troppi pochi per avviare la seduta. «La Democrazia è morta a Jerago con Orago?»
Amministrazione e maggioranza hanno però risposto anche con una nota ufficiale, accusando il Pd locale di aver usato strumentalmente la norma sulla convocazione del consiglio comunale a cui – ribadisce la maggioranza – si è comunque ottemperato dal punto di vista formale. Allora perchè disertare l’aula? «I punti iscritti all’ordine del giorno riguardano temi che possono essere trattati in via ordinaria nelle sedute consiliari, non possono essere discussi durante sedute di approvazione di bilancio consuntivo e preventivo, temi pregnanti per il funzionamento corretto dell’ente e per le ricadute sugli interessi diffusi della cittadinanza. La minoranza Pd ha ritenuto di utilizzare i regolamenti per finalità proprie su questioni superate dai fatti o per risposte ad interrogazioni che possono essere richieste all’organo esecutivo per iscritto, svelando il disegno propagandistico e di svilimento del consesso civico». Per questo i consiglieri hanno scelto di  «anteporre i numerosi impegni di carattere personale, lavorativo ed istituzionale alla convocazione richiesta dal PD, sottolineando il profondo rispetto delle istituzioni e stigmatizzando un comportamento inaccettabile che contribuisce a degradare l’impegno amministrativo».
La maggioranza garantisce che le risposte «verranno fornite nella prima seduta consiliare utile». Ma quali sono i dubbi sulla piscina? In generale, essenzialmente di due tipi: la sostenibilità economica (in un quadro in cui altri Comuni rinunciano a nuove piscine e altri impianti soffrono, cambiano gestore o vengono “salvati” dall’impiego di risorse pubbliche) e i dubbi di sostenibilità ambientale, quelli ripresi nei quesiti all’amministrazione.

Così li sintetizza Carla Riganti, del comitato: «L’area scelta per la costruzione della struttura è praticamente in centro al paese ed era stata acquisita per altri scopi. C’è di mezzo poi «la cronica carenza d’acqua del nostro territorio,con due pozzi chiusi e il 35% del fabbisogno prelevato dal vicino comune di Besnate». E ancora si temono le conseguenze sulla viabilità e i parcheggi, in una struttura in centro paese e con la previsione di 200mila accessi l’anno. Da ultimo, dubbi anche sui tempi ristretti (30 giorni) del bando lanciato dall’amministrazione poche settimane fa.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 16 Luglio 2015
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  1. Avatar
    Scritto da effe_bi

    occasione perduta

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