Le “zone del degrado” a Gallarate

Si moltiplicano le segnalazioni, da parte dei residenti, di alcune zone dove si sommano i problemi: dalla stazione a via Pacinotti, a piazz Risorgimento

gallarate piazza giovanni XIII stazione

A Gallarate crescono le segnalazioni riguardanti alcune zone, ormai individuate come aree degradate prima di tutto dagli stessi abitanti, che chiedono un rinnovato intervento e su cui – almeno in parte – si affaccia anche qualche progetto specifico. Da piazza Risorgimento alle aree della stazione, senza dimenticare alcuni punti specifici meno visibili ma su cui ciclicamente ritornano segnalazioni.

E dunque: c’è la zona della stazione FS, da tempo al centro di lamentele e segnalazioni, soprattutto per i bivacchi di persone che trascorrono la giornata in strada (e che diventano spesso moleste). «Impossibile passare sotto i portici senza sentire apprezzamenti volgari se si è donne o insulti, se si è uomini» ci dice una pendolare che abita in centro città e ogni giorno deve attraversare piazza Giovanni XXIII per raggiungere i convogli Trenord. Secondo molti abitanti e frequentatori della zona per lavoro i problemi, da un anno a questa parte, si sono moltiplicati per la funzione di “richiamo” esercitata da un bar che attrae frequentatori chiassosi e molesti, spesso al centro di risse: è lo stesso bar intorno a cui si è verificato un episodio “cruento” (autolesionismo e aggressione agli agenti di polizia), lo stesso esercizio che poi la Questura ha chiuso d’autorità per due settimane. «Le risse sono quotidiane e non ci sono denunce, per questo il fenomeno è invisibile» dicono alcuni gestori di esercizi sulla piazza (da notare che a volte gli stessi gestori stranieri sono vittime di aggressioni e rapine, ma è fenomeno di vecchia data). Frequenti sono i passaggi delle forze dell’ordine e della Polizia Locale, per aumentare il presidio, e non mancano indagini puntuali sullo spaccio di droga: di recente gli agenti del Commissariato hanno arrestato tre spacciatori.

Secondo punto: la ormai celebre via Ivrea, stradina in posizione centrale, tra piazza San Lorenzo e viale Milano. Non si sa bene perchè, ma è stata scelta da un gruppo di persone (in alcuni giorni anche molto numerose), in larga parte sudamericani, che si ritrova – in particolare in estate – di fronte alla recinzione dell’ex campetto da calcio (chiuso). I residenti lamentano gran baccano e rifiuti (e residui organici) lasciati in strada, c’è stato qualche isolato caso di reati specifici, da tempo viene chiesto un intervento. Il Comune aveva ipotizzato un recupero e affidamento del campetto da calcetto, ma la cosa è ferma.

Terzo punto: via Pacinotti. Sotto il viadotto della Mornera (da almeno 6 anni) e dentro nelle ex Officine FS vivono più o meno precariamente diversi cittadini rumeni, anche donne e bambini. I residenti lamentano la presenza e anche i rifiuti lasciati all’aperto dentro alle ex Officine, di proprietà del Gruppo Ferrovie dello Stato. Di tanto in tanto le FS fanno sgomberare gli spazi e murano gli ingressi. L’opposizione (in particolare Giuseppe De Bernardi Martignoni) accusano il sindaco di scarsa fermezza verso le FS e di non voler risolvere il problema. Di recente il sindaco Edoardo Guenzani ha ipotizzato di abbattere le ex Officine (che in parte risalgono al 1905, sono edifici storici, anche se danneggiati dall’abbandono).

Quarto punto: piazza Risorgimento. È il “caso” più recente, segnalato in particolare dall’estate 2015: i (piccoli) giardinetti sono diventati punto di ritrovo per persone (per lo più persone con problemi di dipendenza da alcol) che – segnalano i residenti e anche voci della politica come Franco Liccati di Libertà per Gallarate – dormono anche sulle panchine. L’amministrazione comunale in questo caso, oltre a riconoscere come per altre zone l’esistenza del problema, ha annunciato un intervento per ridisegnare i giardinetti per farne un’area adatta a famiglie e bambini (vedi qui), così da renderla più frequentata durante il giorno ed evitare assembramenti di persone con disagio (è prevista anche una modifica al verde, per aumentare la visibilità). L’assessore alla partecipazione Cinzia Colombo vorrebbe organizzare un’assemblea di quartiere specifica: «Abbiamo immaginato una soluzione per rendere più frequentata e sicura, ma vogliamo confrontarci anche sulle proposte dei cittadini che abitano in zona».

Al di fuori di queste zone che spesso finiscono sulle pagine dei giornali, ci sono altri casi “secondari”: ad esempio viene lamentata la cattiva frequentazione e i casi di vandalismo alle auto al Parcheggio dell’ex centro commerciale Il Fare. Qui s’incrociano anche competenze diverse: il parcheggio è un luogo pubblico (la sosta è gestita da Amsc), ma è di proprietà privata, di un condominio (di cui però è socio anche il Comune). L’amministratore del condominio, Luigino Portalupi, difende l’impegno nella gestione, anche da parte dei custodi che si occupano della struttura: «Abbiamo ampliato gli orari della vigilanza, abbiamo chiuso le scale non utilizzate, abbiamo introdotto una pulizia aggiuntiva settimanale. Non è certo un ricettacolo di tossici che viene dipinto». L’amministrazione, dal canto suo, dice che il parcheggio è già un costo pesante per le casse comunali e che non è pensabile aumentare la vigilanza sull’intero arco di apertura dal mattino alla sera (la Polizia Locale effettua controlli a campione).

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 16 Ottobre 2015
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