“Nunca mas”: Vera Vigevani ricorda i giorni del dolore
Gli studenti del Daverio Casula hanno ascoltato una delle madri di Plaza de Mayo raccontare una storia segnata dal Nazismo e dalla dittatura dei generali argentini
Fuggita dal Nazismo, vittima della dittatura dei generali in Argentina. È la storia di Vera Vigevani Jarach che gira il mondo per raccontare la sua vita di dolore e sofferenza, in attesa che qualcuno le renda giustizia, quella giustizia che le Donne della Plaza de Mayo chiedono da decenni a gran voce.
Fuggita a 10 anni dalla persecuzione nazista, arrivò in Argentina dove si sistemò. Il 26 giugno del 1976 lo spettro della dittatura bussò di nuovo alla sua porta. In una notte perse la figlia Franca, scomparsa, come migliaia di giovani.
Vera, che appartiene al movimento delle Madres de Plaza de Mayo fin dai primi mesi della sua fondazione, ama definirsi “una militante della memoria”, ciò che le ha permesso di continuare a vivere è stata la caparbietà nel raccontare la sua storia.

E la sua storia, il suo racconto appassionato nel nome della Libertà, della Democrazia e della Giustizia è stato ascoltato questa mattina, mercoledì 7 ottobre, dai ragazzi dell’istituto Daverio Casula di Varese. Una testimonianza partecipata, narrata in spagnolo. Accanto a lei, Martin Stigol, che da anni fa da ponte tra Vera e quanti vogliono ricordare ciò che è stato, una Storia recente ma che i ragazzi delle nuove generazioni non hanno conosciuto e possono solo studiare sui libri.
87 anni, Vera è instancabile testimonianza dell’orrore che l’uomo può esprimere: « Non smetterò mai di raccontare perché “Nunca mas”, tutto ciò non accada mai più»
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