Una gran sberla

L'ATS commissaria i vertici del Molina. Le istituzioni, di fronte all'opacità di taluni comportamenti, sanno reagire. Con loro anche parte della politica che ha però gravi responsabilità su tutta la vicenda

Molina

La reazione delle istituzioni non si è fatta attendere. I vertici dell’ATS hanno provato a far chiarezza sul Molina e poi si sono dovuti arrendere alla scelta più drastica. La destituzione del Consiglio di amministrazione dell’ente porta dritti al commissariamento che dovrà chiarire cosa sia successo in questi lunghi mesi nella gestione della struttura.

È una vittoria, ma anche una pesante sconfitta. Una buona notizia per chi ha sempre chiesto trasparenza. In questa vicenda non vince la legge del più furbo. La reticenza a rapportarsi con gli organismi istituzionali è stata giudicata grave e inaccettabile. L’Ats avrà avuto pesanti elementi per arrivare a questa scelta.

È una sconfitta di tanta parte della politica. In primis di chi aveva nominato quegli amministratori e dei partiti del centrodestra che ne avevano indicato i soggetti, ma anche di quanti in questi mesi hanno minimizzato la portata dei problemi. Avevamo chiesto a più riprese di prendere posizione sulla gestione dell’ente in merito alla vicenda di prestiti concessi. Non venne fatto anche a causa di intrecci politici mai chiariti. Ora siamo a una svolta.

Quando la politica ha come priorità l’occupazione di posti di potere rischia di far disastri. Il Molina è lì a testimoniarlo. Non vale per tutti. C’è chi oggi esce a testa alta. Il consigliere comunale Fabrizio Mirabelli ha mantenuto sempre un comportamento coerente prendendosi anche insulti in questi mesi. A titolo diverso hanno lavorato a questo risultato anche diversi consiglieri regionali dimostrando quanto importante possa essere il loro ruolo. Alessandro Alfieri, Luca Marsico ed Emanuele Monti si sono mossi al di là delle singole appartenenze per fare chiarezza.

Il commissario avrà il compito di appurare le responsabilità di chi ha amministrato il Molina nell’ultimo anno e mezzo. Sono tanti i punti da chiarire e speriamo svolga in fretta il proprio lavoro perché occorre superare le opacità riscontrate fin qui.

Del futuro ne parleremo in un altro momento, perché è chiaro che ora servirà una reale svolta rispetto alle pratiche del passato per non incorrere ancora in gravi rischi per la Fondazione, gli anziani assistiti e le centinaia di persone che ci lavorano.

Marco Giovannelli
marco@varesenews.it

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Pubblicato il 25 Novembre 2016
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da lenny54

    Era ora! E se di prestiti agli amici degli amici ce ne fossero altri?…

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