Quarantene continue in asilo: “Pochissimi i giorni di presenza a scuola”

Tre quarantene in due mesi, oltre al Natale. La retta dell'asilo però va pagata per intero, e anche la baby sitter per i giorni di isolamento

asilo da pixabay

Tre quarantene in due mesi, più le vacanze di Natale: in due mesi la bimba ha frequentato l’asilo solo per una manciata di giorni. Questa l’esperienza di una mamma di Varese che ha scritto al Comune una lettera aperta (riportata di seguito in versione integrale) per sottolineare la fatica anche economica delle famiglie con figli piccoli alle prese con le norme per il contenimento della pandemia in vigore e che anche per il 2022, per i minori di 6 anni, prevedono che basti un solo caso per mandare in isolamento tutta la classe.
Così alla retta dell’asilo si sommano i costi della babysitter cui affidare i bimbi durante l’isolamento.

Buon giorno,
Mi chiamo A. M. (lettera firmata) e sono la mamma di una bambina di 4 anni che frequenta una scuola di infanzia paritaria a Varese.

Le scrivo per esporle un problema mio ma che sicuramente sarà anche di molti altri genitori in questo periodo storico.

A dicembre la classe di mia figlia è stata messa in quarantena per un caso positivo. Sono rimasti a casa 10 giorni ma in realtà sono rientrati il 10 gennaio, la quarantena finiva proprio in concomitanza con la chiusura della scuola.

Rientriamo e dopo pochi giorni un nuovo caso positivo. Di nuovo quarantena di 10gg e dopo aver effettuato il tampone mia figlia risulta positiva (fortunatamente senza alcun sintomo) altri 10 giorni a casa.

Ora arrivo ad esporle il problema. Sono due mesi che pago la retta dell’asilo senza usufruire del servizio. Quindi oltre il danno la beffa. Dobbiamo pagare e poi cercare ulteriormente un’altra soluzione per i nostri figli con ulteriori costi. Quindi o la scelta di stare a casa pagati al 50% oppure trovare qualcuno a pagamento che si occupi dei nostri figli.

Le scuole paritarie vivono con le nostre rette quindi non effettuano sconti. A questo punto mi chiedo perché il Comune non si faccia carico di trovare una soluzione, un aiuto concreto a noi famiglie con due genitori che lavorano e che continuano a pagare per colpe non loro.

Specifico che ho mandato mia figlia in una scuola paritaria in quanto la più vicina a casa, e non avendo una sede fissa di lavoro ho ritenuto che fosse la situazione più comoda.

Mi scuso se mi sono dilungata, vi chiedo cortesemente di prendere in considerazione questa mail e che possiate trovare una soluzione.

Saluti,

A. M.

di
Pubblicato il 02 Febbraio 2022
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