Spunta un altro supermercato, Gallarate si “salda” a Cavaria con Premezzo
L'area a ridosso della rotonda per Premezzo era l'ultima zona di terreno libero che marcava visivamente e simbolicamente la distinzione tra i due abitanti. Una differenza che va scomparendo (e scomparirà del tutto)
Gallarate si “salda” con Cavaria con Premezzo.
A suo modo, è una cosa che succede per la prima volta da sempre, se ci pensate: rimangono i confini amministrativi, ma ormai non c’è quasi interruzione tra Gallarate e il paese più vicino a Nord.
A cancellare quasi del tutto la distinzione tra i due abitati è un supermercato, che sorgerà alla rotonda di Premezzo, nell’ultima porzione di terreno non edificato che separa il rione gallaratese di Caiello dal Comune vicino. Fino a pochi anni fa era ancora un luogo di sosta per le greggi, ma già nel 2013 il “prà di bèr” era stato intaccato dal progressivo attuarsi della previsione urbanistica nuova espansione, con le cesate di cantiere che hanno sottratto alla vista l’ultimo prato. Oltre a strutture industriali sorte anni fa (verso l’A8), ora tocca alla porzione a ridosso della strada principale, dove sorgerà un supermercato (della catena Famila).
La previsione di edificazioni commerciali e residenziali
Dovrebbe aprire entro l’estate, appunto sul terreno che «era già a destinazione commerciale secondo il Pgt del 2014», spiega il sindaco di Cavaria con Premezzo Franco Zeni (nel mezzo c’è stato un cambio di amministrazione). Il Comune incasserà ovviamente oneri, che dovrebbero essere usati in parte per strade, in parte per il reticolo fognario locale, che rimane in capo al Comune, mentre la rete fognaria principale è di proprietà di Alfa, il gestore unico del ciclo dell’acqua.
Quando in estate saranno pronto il nuovo supermercato (caratteristiche da media struttura di vendita) e i parcheggi circostanti, a “marcare” la distinzione tra Gallarate e Cavaria con Premezzo rimarrà solo un terreno, quello dall’altra parte della via Morazzone, la strada per la zona industriale. In questo caso è prevista «una destinazione mista commerciale-residenziale», ma non sono previsti interventi a breve, anche perché c’è da risolvere un conflitto con una linea elettrica aerea che passa vicino.
Nella foto di apertura dell’articolo: a destra il terreno destinato al nuovo supermercato, a sinistra il terreno dove è previsto residenziale. Sullo sfondo, sulla collina, il paese di Premezzo
Una città unica, servizi da costruire
Gallarate è già saldata con gli abitati di Cassano Magnago, Verghera di Samarate, in futuro anche verso Busto l’insediamento del nuovo ospedale unico cancellerà l’ultimo spazio che distingue Gallarate con Busto. Restano i confini amministrativi e anche la difficoltà a immaginare un destino congiunto in termini di programmazione e servizi: non nasce una città più ampia, rimane una somma un po’ disordinata.
Valga l’esempio del trasporto pubblico: le linee urbane gallaratesi si fermano ai confini amministrativi di Gallarate. E così sarà finché non si sbloccherà la gara di bacino che consentirà di pensare a servizi più articolati.
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I paesi si congiungono alle frazioni…poi le città si uniranno ad altre città….e la Pianura Padana sarà una bella colata di cemento ed asfalto stile la città infinita di Blade Runner.
Mi chiedo chi vorrà mai vivere in un contesto del genere…dove i pochi boschi e campi che sopravvivono ai margini delle città sono meta di immondezzari seriali e spacciatori.
E’ una magra consolazione dire “era già a destinazione commerciale secondo il Pgt del 2014″…a guardare l’avanzata del cemento nell’ultimo decennio mi chiedo quale terreno ormai non lo sia e quale altro invece si salvi e venga curato senza finire preda del degrado e della sporcizia.
Dimenticavo…grazie per l’ennesimo supermercato…se ne sentiva la mancanza.
Concordo pienamente con quanto scritto da Felice. Se è vero che il progresso è inarrestabile ed è finalizzato ad un benessere equo e sostenibile, è anche vero che questo dovrebbe andare di pari passo con il buon senso, il senso civico e l’educazione che però purtroppo, come sempre più spesso è dato di vedere, vanno via via scemando.
Come diceva un’illustre sconosciuto, un certo Giuseppe Verdi, “Torniamo all’antico e sarà un progresso”.
Concludo dicendo che anch’io, come Felice, sentivo la mancanza di un nuovo supermercato… ma sì, facciamoli chiudere tutti quei pochi e inutili negozietti rimasti.