“Zanzi è paladino degli alberi solo quando non li fa abbattere lui”

Nella polemica agostana sull'abbattimento del cedro di viale Aguggiari entra - con un comunicato durissimo - anche Michele Di Toro, vicepresidente della commissione ambiente di Palazzo Estense

abbattimento piante

Il duello estivo della politica varesina gira intorno all’abbattimento degli alberi. Nei giorni scorsi Daniele Zanzi, ex vicesindaco del Galimberti 1° e ora all’opposizione con la sua lista “Varese 2.0” contestò la decisione di abbattere un imponente cedro in viale Aguggiari. Un appello che non è servito a cambiare il destino del maestoso albero che – dopo la pubblicazione delle perizie da parte del Comune di Varese – è stato smantellato dalle motoseghe.

Il botta e risposta sugli alberi si arricchisce oggi di un altro capitolo: un duro attacco allo stesso Zanzi portato dall’architetto Michele Di Toro, vice presidente della commissione ambiente di Palazzo Estense. Il titolo del comunicato emesso da Di Toro è chiaro: «Le perizie di abbattimento di chi si definisce paladino degli alberi per interesse politico». All’interno si ricorda di come Zanzi, per ragioni professionali (è un agronomo molto noto), ha in varie occasioni dato il via libera all’abbattimento di grandi piante presenti sul suolo cittadino.

Di più: Di Toro ricorda come Zanzi effettuò una perizia gratuita nel 2019 su una quercia di villa Mylius giudicata non pericolosa nonostante il tronco cavo. Il vicepresidente della commissione sottolinea come, pochi mesi dopo, il grande albero crollò senza per fortuna causare danni a persone. Insomma, la questione alberi diventa sempre più “pepata”: di seguito il comunicato integrale firmato da Di Toro.

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«Due maestosi cedri di 18 metri abbattuti nel 2002 in via Landonio per tronco cavo alla base e posizione definita testualmente “impropria” perchè vicina alle abitazioni; ben undici pini domestici di 13 metri abbattuti nel 2019 in via Saffi per presunta pericolosità: rimozioni queste motivate espressamente dal richiedente per interventi edilizi, con rischi di cedimento per vento o neve con valori di poco superiori ai valori minimi richiesti.

Queste solo alcune delle perizie con verdetto di abbattimento che portano la firma di Daniele Zanzi, a conferma di quanto il clamore suscitato oggi per il cedro di viale Aguggiari, che presenta condizioni di sicurezza con coefficiente di rischio decisamente più elevato, siano solo iniziative per pubblicità personale e indirizzo politico.

Non solo. Apprendo che Zanzi abbia offerto per il cedro di viale Aguggiari la perizia gratuita della sua società: un copione già letto, che nel 2019 si rivelò disastroso, dal momento che la perizia generosamente offerta dall’agronomo sulla stabilità della quercia di 20 m presente a villa Mylius sosteneva che l’albero non fosse affatto pericoloso e pronto invece a resistere nonostante il tronco cavo. Peccato che l’albero cadde rovinosamente al suolo solo pochi mesi più tardi, il 24 maggio 2020, per fortuna non coinvolgendo persone.

Preferisco non chiedermi cosa succederebbe oggi se seguendo i consigli dell’esperto il cedro di viale Aguggiari facesse la stessa fine, cadendo in questo caso su un’area in cui sono presenti negozi per bambini, un parcheggio, una chiesa, un oratorio e altre diverse attività.
Basta osservare le foto del tronco per verificare quanto le prudenze dell’amministrazione fossero sacrosante: un’ampia carie aveva intaccato in modo simmetrico il tronco di 35 metri che sarebbe potuto schiantarsi sul parcheggio e sulla vicina Chiesa.

Ma ci sono altri esempi. Come nel 2018 la perizia dell’agronomo per l’abbattimento di un abete di 13 metri in via Vico: in quel caso l’alterazione di appena il 17% alla base del tronco ne giustificava l’abbattimento, mentre oggi con alterazione del 36% Zanzi afferma che un albero non vada abbattuto.
Altro caso emblematico un importante Cedro di 19 metri situato in via Adige dove nel 2021 fu sufficiente un’indagine del tronco per decretarne l’abbattimento per “pericolo caduta rami”: in quel caso non fu richiesto un test di trazione o altre indagini… perché?
Insomma si decida se atteggiarsi da paladino degli alberi, che però solleva polemiche solo quando non deve firmare le perizie, o se il clamore sui giornali è solo un pretesto per farsi pubblicità».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Agosto 2022
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