Nemesi Animale mostra i lager delle galline

L'associazione animalista sta facendo circolare video e foto realizzate all'interno di un grosso allevamento in Valle Olona che dovrebbe spostarsi a Busto Garolfo dove un comitato di cittadini ha bloccato il progetto

Duecento mila galline ammassate in gabbie di pochi metri quadri, becchi tagliati, luci accese giorno e notte per aumentare la produzione. Questa è la descrizione che fanno gli attivisti in difesa degli animali dell’associazione Nemesi Animale di Varese che proprio sabato trasmetteranno in corso Matteotti a Varese un video esclusivo effettuato da alcuni di loro proprio all’interno del capannone con immagini piuttosto forti. L’allevamento in questione appartiene alla società agricola Bruzzese, uno dei più grandi in Lombardia, già conosciuto alle cronache locali per il progetto di realizzazione di un allevamento da oltre 300 mila animali a Busto Garolfo dove ha trovato la forte opposizione dei cittadini che hanno creato un comitato, oltre che degli animalisti stessi.

Galleria fotografica

Nemesi Animale denuncia allevamento galline 4 di 10

Nel video appare in tutto la sua durezza il mondo degli allevamenti in gabbia delle galline ovaiole, animali oppressi e costretti a produrre per tutto il loro cclo vitale in una gabbia, in mezzo a file di altre gabbie moltiplicate per sette piani. Quello che ne consegue, sostengono gli animalisti, è lo sfruttamento delle stesse che per tutta la loro vita non toccheranno terra e non vedranno mai la luce del sole. Molte di loro muoiono proprio per aggressioni delle loro compagne di gabbia che cannibalizzano la più debole per avere maggiore spazio vitale. Proprio per questo – dicono gli attivisti – viene loro tagliato il becco sin da quando sono pulcini.

Il senso del video lo spiegano così: «Questo video serve a mostrare a tutti che orrore si nasconde dentro quei capannoni e far conoscere cosa si cela dietro l’industria delle uova – dicono – alcuni attivisti di Nemesi Animale hanno deciso di documentare le condizioni delle galline tenute già prigioniere da questa azienda. In tutta Italia sono 40 milioni». Proprio per scoraggiare questo tipo di industria alcune catene della grande distribuzione non acquistano e non vendono più uova da allevamenti in batteria. La legge, da quest’anno, ha modificato almeno la dimensione delle gabbie da circa 4 metri quadri l’una a 7,5 mantenendo come numero massimo di galleni per gabbia a quota 4.

Il titolare dell’azienda, dopo essere stato contattato varie volte, ha deciso di non rilasciare dichiarazioni sostenendo che i controlli Asl sono frequenti e che il suo allevamento è assolutamente entro i termini di legge. E’ comunque certo che l’Asl almeno in un caso ha prescritto all’azienda lo spostamento di un certo numero di galline (forse 50 mila) in un capannone di isolamento perchè non erano coperte dalla profilassi dei vaccini negli ultimi giorni di vita.

Gli attivisti dell’organizzazione Nemesi Animale saranno oggi, sabato, a Varese per mostrare le immagini girate. Appuntamento alle ore 15.00 in Corso Matteotti.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 06 Gennaio 2012
Leggi i commenti

Galleria fotografica

Nemesi Animale denuncia allevamento galline 4 di 10

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.