Emozionante la cerimonia in ricordo di Raffaele Marcolli

Induno Olona generiche

Egr Direttore,

devo certamente ringraziare il PD di Induno Olona che ha avuto la cortesia di invitarmi a partecipare alla intitolazione del proprio Circolo a RAFFAELE MARCOLLI. Nell’invito si parla di lui come “innamorato della bella politica” definizione azzeccata per un compagno che senz’altro non verrà ricordato nei libri di storia, me che fa parte di quelle migliaia di persone, tante volte anonime, che con il loro impegno quotidiano hanno consentito il progresso civile del nostro. Con Raffaele ci siamo conosciuti nel PCI all’inizio del 1975, quando chi scrive era segretario, appena eletto, della sezione di Induno Olona. Entrambi facevamo parte di coloro che negli anni ’70 entrarono nel partito che portarono quel successo elettorale alle elezioni amministrative del 1975 e successivamente alle elezioni del 20 giugno del 1976. Con questo non voglio rivendicare nulla di personale. Chi entrava nel PCI di quel tempo aderiva inconsapevolmente a quell’aria di rinnovamento che era iniziato con l’elezione di Enrico Berlinguer a segretario generale, con l’abbandono di posizione ideologiche e dogmatiche, per programmi ideali aperti al mondo cattolico, che portarono poi alla stagione del COMPROMESSO STORICO, stroncato dalla follia omicida delle Brigate Rosse con l’uccisione di Aldo Moro.

Ineccepibile devo riconoscere sia il discorso del sindaco di Induno Olona ma soprattutto dell’On. Daniele Maratelli, che ricordando Marcolli ha portato un contributo costruttivo e positivo nell’attuale dibattito politico, con particolare riferimento al dramma epocale dell’immigrazione, che solo sciacalli senza alcun scrupolo tentano di strumentalizzare solo per raccattare qualche voto, seminando odio quando serve solo solidarietà, con tutti, italiani e immigrati compresi.

Ma il momento più alto della commemorazione è stato quando alla fine una solista ha cantato l’INTERNAZIONALE. C’è stato un applauso fragoroso. Ecco forse quella bella politica citata all’inizio deriva proprio da quella “Nuova Umanità” che tutti abbiamo sognato e che ancora tanti sognano ancora.

Ecco qui sta forse la grande contraddizione insita anche nel PD: quegli ideali di bella politica dalle mani pulite, oggi si tentano di mettere in soffitta, in nome del pragmatismo, del libero mercato, della politica realista che sostiene che solo gli interessi materiali, muovono il mondo. Sono le stesse contraddizione che scuotono oggi l’Europa, tra Paesi che vi hanno aderito solo per gli interessi economici dei singoli stati o quelli che credono in una Europa solidale oltre ai nostri stessi confini.

Berlinguer sosteneva che la classe operaia se voleva essere classe dirigente, doveva saper guardare al Sud del mondo, visione che forse in parte è andata persa. Un’ultima considerazione: Certamente se sono vere tutte le parole che si sono dette oggi, Raffaele Marcolli meriterebbe di essere ricordato non solo nelle sedi di un partito, ma anche nelle istituzioni locali.
EMILIO VANONI

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Pubblicato il 12 Settembre 2015
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