Accam, le opposizioni: “Castellanza cosa farà?”

I consiglieri di minoranza hanno presentato una mozione per chiedere all'amministrazione di valutare la salute dei cittadini prima delle ricadute economiche nella decisione che verrà presa in assemblea

accam

Prima di tutto la salute dei cittadini e poi i calcoli economici. Le opposizioni si riuniscono ancora una volta questa volta per una mozione con la quale chiedono all’amministrazione che posizione intende prendere sulla questione dell’inceneritore Accam di cui il Comune di Castellanza è socio.

Domani, giovedì, i comuni soci saranno chiamati a prendere una posizione decisiva per il futuro della società che gestisce l’impianto di Borsano tra due scenari: uno prevede la chiusura nel 2017 e l’altro (corredato da diverse alternative rispetto alla continuità o meno di Accam stessa, ndr) che punta alla chiusura nel 2021.

«Ad oggi i consiglieri di minoranza non sono al corrente della decisione che il Sindaco intenderà assumere alla prossima riunione dei soci. Dato che il problema investe tutta la cittadinanza è urgente che della questione sia investito il Consiglio Comunale» – che però non si riunirà prima di tale scelta.

La scelta del mantenimento in vita dell’inceneritore fino al 31/12/2017 o fino ad altra data successiva – fanno sapere Michele Palazzo, Mino Caputo, Marinella Colombo, Angelo Soragni, Giovanni Manelli e Paolo Colombo – deve essere affrontato con riferimento a tutte le problematiche coinvolte. In primo luogo la salute dei cittadini. Il fatto che le emissioni in atmosfera dell’Inceneritore siano entro i valori previsti dalla Legge Regionale non è sufficiente. All’incontro con i responsabili di Accam ci è stata prospettata l’immagine di un inceneritore i cui fumi non sono peggiori di quelli di un’auto a gasolio. Ciò sarà vero come quantità di inquinante in proporzione al volume emesso. Ma non ci è stato detto allo scarico di quante auto equivale l’inquinamento prodotto dallo scarico in atmosfera di Accam. Se esso fosse equivalente ad 1.000.000 di auto diesel, esso sarebbe un dato che ci farebbe dormire sonni tranquilli?».

I consiglieri comunali citano anche la Legge Regionale che ha disposto limiti inferiori di inquinanti a partire dal 1/1/2018 a sottolineare che, comunque, «tali scarichi non sono certo salubri, ma al contrario sono già oggi pregiudizievoli alla salute dei cittadini. In secondo luogo i portafogli dei cittadini. Dato che i cittadini si sono impegnati ad una efficiente raccolta differenziata è doveroso che il loro impegno abbia un positivo risvolto economico».

«Questa Amministrazione deve valutare quali alternative consentirebbero l’abbassamento delle Tariffe del servizio di raccolta dei rifiuti. L’azzeramento del valore della partecipazione in Accam dovuto alla chiusura al 31/12/2017 non darebbe problemi finanziari. Si sa che comunque il valore di tale partecipazione non sarebbe mai rimborsato.

Le opposizioni sottolineano la necessità di chiudere nel 2017 e azzerare la partecipazione di Castellanza a meno che «la gestione di Accam fosse più virtuosa di altre e pertanto consentisse una spesa inferiore per il Comune rispetto al costo di altre alternative di smaltimento. L’analisi della problematica da entrambi i punti di vista è doverosa. Le domande alle quali l’amministrazione deve dare risposte sono le seguenti».

La minoranza pone alcune questioni: «La chiusura dell’impianto Accam il 31/12/2017 e pertanto il conferimento dello smaltimento ad altri fornitori quale ricadute ambientali darebbe ai cittadini? Il conferimento ad altri fornitori quale ricadute economico – finanziarie darebbe ai cittadini? Il mantenimento in vita dell’impianto Accam quali ricadute ambientali darebbe ai cittadini? – Quali, invece, le ricadute economico – finanziarie?

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 26 Ottobre 2016
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