Si apre il confronto sulla “Proposta a 5” dei sindaci di Malpensa
Il presidente di Sea Modiano ha mandato una prima risposta. Ma c'è anche chi è dubbioso
La prima risposta da Sea è arrivata – come si dice in questi casi – a stretto giro di posta. Si apre il confronto sulla “proposta a 5” dei sindaci di Malpensa, il documento su cinque “macrotemi” presentato dai primi cittadini dei nove Comuni del Cuv
«L’abbiamo inviata giovedì scorso e già oggi abbiamo una prima risposta» annuncia con una buona dose di soddisfazione Dimitri Cassani, sindaco di Casorate Sempione e presidente di turno del Cuv, il consorzio dei Comuni più direttamente interessati dall’aeroporto (Golasecca, Arsago Seprio, Somma Lombardo, Casorate Sempione, Cardano al Campo, Vizzola Ticino, Lonate Pozzolo, Ferno, Samarate).
Il documento di risposta è stato inviato subito dopo la prima conferenza stampa per il lancio della Proposta a 5, che ha subito suscitato dibattito sul territorio, dove la presenza dell’aeroporto e l’impatto – diretto e indiretto – dello scalo sono almeno da vent’anni oggetto di discussione accesa.
La rispopsta di Sea è firmata dal presidente Pietro Modiano: «Le vostre proposte, articolate in modo puntuale, sono di grande interesse e ci aiutano a proseguire il lavoro finalizzato alla definitiva presentazione del documento di piano da parte di Enac per aprire la fase di Valutazione di Impatto Ambientale». Ovviamente dal numero uno di Sea non può che arrivare anche un generale impegno a «proseguire il confronto con i soggetti istituzionali che rappresentano il territorio» dopo la prima fase in cui Sea ha illustrato agli enti locali – e alle comunità in generale – il MasterPlan di espansione dello scalo.
«È una risposta che va nella direzione da noi auspicata» commenta ancora Cassani. «Non pensiamo certo che ci stendano il tappeto rosso, ma se non altro ci sembra che un dialogo si sia aperto». I sindaci mettevano proprio come primo punto la necessità di un confronto aperto, che non si limitasse alla sola presentazione del piano, ma che si discutesse apertamente a partire dagli obbiettivi, anche sugli scenari strategici (detto in soldoni: fino a quanti passeggeri/anno può crescere lo scalo?).
Nella presentazione della proposta a 5 punti, i sindaci hanno posto l’accento su questo aspetto, così come sulle richieste articolate su rispetto delle regole condivise, impegno per la mobilità (stradale, dolce, pubblica) e sulle risorse. E proprio su questo ultimissimo aspetto si è aperta subito la discussione: chiedere soldi per i Comuni – detta in modo brutale – è una resa? Non sono mancati accenni a questo. Su cui Cassani risponde con convinzione, come presidente del Cuv: «Non chiediamo solo risorse, ma anche garanzie per la vivibilità del territorio: tutti hanno diritto vivere senza sacrificare a Malpensa la loro tranquillità. I soldi sono un corollario: giusto, dovuto, ma non prioritario».
A margine va registrata anche una polemica più strettamente locale, su Casorate Sempione: il sindaco ha infatti pubblicato su Facebook alcuni screenshot della chat Whattsapp del Comitato Salviamo La Brughiera (che lotta contro la nuova ferrovia T2-Gallarate), in cui si discuteva in termini molto critici sulla Proposta a cinque punti. Nella conversazione privata ad esempio ci si chiede se «è solo una questione di prezzo». Altri dubbi riguardano l’impatto di ulteriore viabilità, vagheggiata dai sindaci. L’ipotesi della nuova ferrovia Malpensa-Gallarate (in questi giorni sono anche in corso alcuni carotaggi esplorativi tra Cardano e Gallarate) è uno dei punti richiamati anche nella Proposta 5, là dove si chiede a Sea un impegno a una valutazione certa del rapporto costi/benefici prima di procedere con l’opera.
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