«Il nostro abete acceso sarà meglio della finale dei Mondiali»
Il taglio dell'enorme albero è avvenuto questa mattina e domani partirà il viaggio alla conquista della capitale. Accensione l'8 di dicembre: illuminerà piazza Venezia
I Mondiali quest’anno non ci sono ma Giuseppe, Gianpietro e Carlo hanno già comprato birre e patatine, perché la loro finale la vedranno in televisione, quando 60 mila luci di fronte all’Altare della Patria si accenderanno e il miracolo dal sapore varesino, anzi valcuviano sarà compiuto da quel ragazzone di quarant’anni alto 23 metri del peso di quasi 100 quintali.
È stato messo a nanna questa mattina dai ragazzi della Ratti Flora di Como, azienda specializzata nel taglio di grandi alberi.
Oggi era una processione di curiosi, a Cittiglio, nella via secondaria che si dipana dalla provinciale per assistere allo scoop annunciato dal Messaggero, rilanciato da Varesenews e di cui parla tutt’Italia: l’albero della Capitale, di piazza Venezia, quello della riscossa dopo la magra figura dello scorso anno arriva da casa nostra.
«Sì è una bella pianta – spiega Giuseppe, il terzo dei fratelli Spertini (ma in famiglia c’è anche una sorella, Marina), mentre dà il resto ad una estasiata botanica della Svizzera tedesca – . Una gran pianta. Non solo per la stazza: è sana, durerà anche perché è cresciuta bene negli anni, presenta dei palchi stabili tra un ramo e l’altro, che indicano una crescita sana, priva di sconvolgimenti».
Gli Spertini di piante ne sanno, e tanto, da generazioni: l’Abies nordmanniana, o abete del Caucaso lo piantò il papà Luigi e ora è giunto all’età matura passando stagioni a flettersi un po’ dalla parte del Rosa e del Lago, un po’ verso il Sasso del Ferro e le montagne della valle.
L’albero è davvero monumentale, fa impressione. Questa mattina un braccio meccanico attorno alle 8.30 ha imbracato il fusto e le potenti motoseghe hanno fatto il resto, tagliandolo “al piede”, e adagiandolo sul campo di fianco alla strada.
«Abbiamo incrociato le dita nell’attimo in cui il taglio si è completato, c’è stato un momento in cui il fusto era staccato e in cui abbiamo tutti trattenuto il respiro – racconta Giuseppe mentre il walkie talkie gracchia come in una cronaca sportiva e racconta del taglio in corso – . Ma è andato tutto bene. Ora siamo quasi pronti per partire».

Da qui in avanti è tutto top secret: lo sponsor non vuole svelare nulla di più. Lo ha fatto appena il quotidiano della capitale che ha parlato di addobbi importanti – oltre alle luci anche 500 palle natalizie – e il giorno previsto per l’accensione che non è un mistero per nessuno: l’8 di dicembre.
L’abete verrà in parte sramato e poi ricomposto. I mezzi con cui raggiungerà la capitale, alle prime ore del prossimo 3 dicembre, sono due: il bilico su cui viaggerà il fusto, e il camion dei rami.
Quasi al calar del sole nel “cestello” erano ancia al lavoro gli operai forestali e i three climbers, esperti dell’arrampicata sugli alberi che hanno avuto il loro bel daffare nonostante il gigante fosse adagiato al suolo: le ultime fascette per bloccare i rami sono state posizionate e ora la magia del Natale romano può cominciare.
«Sarà per noi come la finale dei Mondiali. Anzi, meglio», assicurano i fratelli Spertini.
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