Niente da fare dall’Europa per il castello di Belforte

Il progetto si ferma al secondo e ultimo passaggio del bando europeo “Urban Innovative Actions”. Galimberti e Spatola: «Andremo avanti con altre soluzioni»

Dentro al castello di Belforte

«Sapevamo fin dall’inizio della grave difficoltà del nostro tentativo di bando europeo e ne abbiamo avuto conferma. Purtroppo l’estrema selettività della procedura in un contesto di alta partecipazione non ci ha consentito di superare la fase decisiva di “valutazione strategica”, rilevante per l’80% del punteggio».

È questo un passaggio della lettera firmata dal sindaco Davide Galimberti e dal presidente della Commissione consiliare Cultura Francesco Spatola e indirizzata ai partner del progetto per il recupero del Castello di Belforte.

La strada verso i fondi dell’iniziativa “Urban Innovative Actions” si ferma così al secondo e penultimo passaggio, con solo 14 delle 222 proposte che accedono alla fase finale di “valutazione operativa”.

Nel dettaglio, nell’asse di finanziamento “Cultura e patrimonio culturale” cui era iscritta la proposta varesina, i progetti presentati sono stati 101, di cui soltanto 6 sono arrivati all’ultimo step della selezione europea.

Il responso della commissione esterna che ha valutato le candidature parla di «soluzioni dal valido carattere innovativo» e di una «combinazione di servizi polivalenti e multifunzionali che configura una soluzione innovativa nella regione, molto promettente, per quanto nessuna delle funzionalità sia nuova a livello europeo».

Promossi anche l’«approccio integrato che collega la rivitalizzazione del patrimonio con la dimensione educativa, economica, sociale e di ricerca», la «complementarietà con le politiche locali, regionali e nazionali», le «buone sinergie con i progetti locali in corso, in particolare con alcune iniziative archeologiche» e l’«interessante diversità settoriale e istituzionale dei partner».

A pesare in senso negativo sono stati però la parte statistica di supporto e gli indicatori di risultato ai fini del controllo successivo sulla buona riuscita della proposta.

«Nel merito – prosegue la lettera – è stato riconosciuto anche a livello europeo il valore culturale e sociale dell’intervento programmato e del progetto tecnico per il recupero del Castello. Ciò rafforza la nostra volontà di ricercare ogni altra strada praticabile per finanziare l’azione sullo storico monumento di Belforte. Indubbiamente la ristrettezza dei tempi disponibili ha fortemente condizionato la proposta comunale, forzandola a concentrarsi sugli elementi di merito e contenuto più che sul corredo statistico. Elementi di contorno che, stante il limite di budget finanziario disponibile, sembrano aver acquisito un peso determinante. Andremo avanti e verranno ricercate altre soluzioni» spiegano Galimberti e Spatola.

I partner coinvolti, sottolineano sindaco e presidente della Commissione cultura, verranno comunque costantemente aggiornati sulle prossime iniziative.   «Il beneficio maggiore che la partecipazione al bando UIA ha determinato – concludono infatti – è sicuramente il coinvolgimento attivo e rilevante di partners e stakeholders, un beneficio che non si perde e che verrà conservato e sviluppato con cura e convinzione».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Giugno 2020
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