Il successo di Glocal comincia dal vino e dalle donne leader

Quasi cento persone hanno raggiunto la sede della Elmec a Brunello per assistere alla prima presentazione del festival del giornalismo digitale

Vino, donne e leadership a Glocal

(Foto Mattia Martegani)
Se il festival si vede dall’anteprima, per Glocal 2022 è già un successo. Quasi cento persone hanno raggiunto la sede della Elmec a Brunello per assistere alla prima presentazione del festival del giornalismo digitale, che ha visto protagonisti il vino, le donne e la cultura d’impresa.

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“Vino, donne e leadership” apre il festival Glocal 4 di 32

Dopo i primi saluti di Marco Giovannelli, direttore di Varesenews, che organizza il festival, e Cora Scandroglio, rappresentante di Elmec il punto di partenza è stata la presentazione del libro di Barbara Sgarzi, “Vino donne e leadership” edito dal Sole 24 Ore, che racconta oltre trenta storie di donne che si sono affermate in un settore cosi maschile come quello del vino.

Ma poi, grazie a una “autodefinizione” enologica – la coordinatrice dell’incontro, la giornalista e comunicatrice Silvia Giovannini,  ha fatto scegliere a ogni relatrice un vino che le potesse descrivere, spiegandone il motivo – si sono raccontate anche quattro rappresentanti dell’economia e della politica varesina: Michela Conterno, amministratore delegato di Lati Termoplastiche, Martina Ballerio, BU Manager di Elmec 3D, Ivana Perusin, vicesindaco di Varese e Isabella Tovaglieri, europarlamentare.

Tra Grattamacco e Prosek croato, Sinfonie in rosso e Ninphae si sono così dipanate le vite di quattro donne che si sono fatte strada in mondi maschili senza perdere la loro identità. Con maggiori e minori difficoltà: «Io non sento tanto questa differenza, ma in Italia il tema effettivamente non è concluso: noi donne ingegnere ci siamo sentite più volte dire “quando arriva l’ingegnere?” – sottolinea Martina Ballerio – Io comunque penso che esista una leadership femminile e maschile, ma è indipendente dal genere di chi la esercita. Sono solo due diversi stili».

Non per tutti però è cosi: «Io invece ho sentito molto la differenza di genere, almeno fino all’inizio degli anni 2000 – ha sottolineato Ivana Perusin – Però le donne brave sono molto brave, anzi tendono a essere le piu brave. Loro però aggiungono l’emozionalità, che caratterizza il loro stile di leadership e le rende capaci di capire e perciò gestire le persone».

«Io ho cominciato a fare politica molto giovane, quindi ho avuto fin da subito due problemi: essere giovane ed essere donna .- ha sottolineato Isabella Tovaglieri – Per di più ero assessore all’Urbanistica e spesso avevo a che fare con imprenditori che si sentivano più rassicurati a parlare con un sindaco. Il problema però non è assicurare un posto a una donna, ma consentire che lei possa combattere ad armi pari. Però, poi, bisogna competere. Più che assicurare le quote rosa, ci devono togliere gli ostacoli».

«Per raccontare la mia esperienza prendo spunto dal libro di Barbara: le donne del vino non replicano i modelli maschili, anzi li considerano negativi. Sono passati da un modello di chiusura a uno di apertura nei confronti delle persone e delle competenze – ha spiegato Michela Conterno – Il mio passaggio è stato da “esecuzione e controllo” ad “ascolto e fiducia”. In Lati avere una leader donna è una sfida perchè non bisogna più solo eseguire ma accendere il cervello, perchè avere una leader donna significa essere interpellati e ascoltati».

Un incontro che si è concluso con lo stesso protagonista con cui è iniziato: il vino. Una degustazione di vini Qvestra, la cui cantina ha sede nell’Oltrepò Pavese ma è gestita dalla famiglia di imprenditori varesini Ballerio.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 09 Novembre 2022
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