A Gallarate 21 telecamere di videosorveglianza su 48 non disponibili

È la "fotografia" nella mattina di mercoledì 20 giugno, emersa con una visita dell'opposizione al comando. L'amministrazione: "Non sono guaste, sono momentaneamente non disponibili"

telecamere

Ventuno telecamere di sorveglianza su quarantotto a Gallarate non in grado di trasmettere immagini. Dopo un mese di scontro e di polemica, emerge un dato certo sullo stato del sistema di videosorveglianza della città: il numero è emerso dopo la visita chiesta dal Pd al Comando di Polizia Locale, ottenuta grazie a una richiesta di accesso agli atti.

Il Pd dice che in commissione l’amministrazione aveva dato «risposte evasive» in commissione del 4 giugno, quando venne spiegato che c’erano problemi contingenti e che, dopo una sistemazione successiva ai temporali primaverili, «il server funziona».

«Abbiamo verificato che le telecamere funzionanti sono ventisette, dunque ventuno non funzionavano» dice Giovanni Pignataro, capogruppo del Pd. «Da quel che era stato detto in commissione pensavano fossero cinque o sei, non quasi la metà. E oggi è una giornata senza perturbazioni che mettano in difficoltà i ponti radio».

La visita è stata fatta dai consiglieri Pignataro, Anna Zambon e Margherita Silvestrini, affiancati dal personale del comando. È questa visita che ha “fotografato” lo stato delle telecamere in una mattina qualsiasi. Attenzione, diciamo “fotografa” perché da parte dell’amministrazione c’è una lettura diversa, cioè che si tratti di problemi transitori: «Non è che sono guaste: non trasmettevano in quel momento» dice l’assessore alla sicurezza Francesca Caruso, che rimanda poi al comando per chiarimenti tecnici.

Quante sono le telecamere non disponibili, dunque? «Il sistema di 48 telecamere di videosorveglianza invece ha quattro telecamere non funzionanti, le altre che hanno visto segnalate come non disponibili sono fuori servizio provvisoriamente» spiega il comandante Antonio Lotito. Ma perché non sono disponibili? «Per cali di tensione, per problemi con i ponti radio dopo i temporali». Il Pd fa notare che però sono giorni che non ci sono temporali o grandinate… «Non entriamo nella polemica politica. Ma ripeto: non sono rotte, sono indisponibili momentaneamente. Per dire, due telecamere sono ripartite appena dopo la visita dei consiglieri».

C’è poi una polemica specifica sulla telecamera di piazza Risorgimento, installata nel 2016 (parte del programma di intervento sulla piazza dell’amministrazione Guenzani), collegata con fibra ottica e oggi – è emerso – fuori servizio.

Le telecamere non sono l’unico fronte. Il Pd aveva chiesto infatti anche informazioni sui varchi di monitoraggio all’ingresso della città, quelli che consentono di verificare il passaggio – ad esempio – di targhe di veicoli rubati. «Abbiamo capito che i varchi d’ingresso non hanno funzionato per diversi mesi, non sappiamo ancora quanti, lo sapremo dall’accesso agli atti» dice Pignataro.
«Il sistema di lettura delle targhe è nuovo e adesso è funzionante» dice il comandante Lotito. E quanto è stato fuori servizio? «È ripartito da venti giorni. Era stato fermo circa due mesi, tempi tecnici di sostituzione». Dal Pd dicono che è anche emerso che il sistema non è più però accessibile “in remoto” dalle altre forze dell’ordine.

Insomma: il sistema dei varchi adesso funziona, mentre sulle telecamere c’è ancora qualche problema. Per il Pd ha “fotografato” in un dato momento la situazione con una ventina fuori servizio, per l’amministrazione invece si tratta di cose transitorie. «Poi c’è il sistema di rilevamento della Zona Traffico Limitato, che funziona perfettamente, sono quattro portali» assicura il comandante Lotito.

Sulle telecamere il Pd incalza dicendo che è mancata l’attenzione e gli investimenti necessari. «In comando ci è stato detto che con un investimento di circa 100mila euro si potrebbe aggiornare il sistema. Invece non è stato fatto fare neppure un preventivo». Il mancato funzionamento, ancorché provvisorio, «Di fatto la funzione preventiva delle telecamere viene meno, perché non si può ». Se la ricognizione delle telecamere qualche sorpresa l’ha riservata, la conclusione politica è in linea con quanto sostenuto già nei mesi scorsi: «La sicurezza che è stata promessa e con cui Cassani ha vinto le elezioni è soltanto evocato per slogan e grandi annunci, ma non viene perseguita. È un fatto gravissimo d’irresponsabilità politica: anziché fare sondaggi su Facebook (sulla chiusura dei campi rom e sinti, ndr), il sindaco dovrebbe prendere atto dei dati reali delle telecamere che non funzionano».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 20 Giugno 2018
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