L’accoglienza rende migliori

Centinaia di persone hanno partecipato all'incontro organizzato dai gruppi scout del Lago di Varese 7 e Somma Lombardo nello spazio Yak

Generico 2018

Sono arrivate oltre duecento persone, i ragazzi più giovani seduti per terra riempiendo ogni metro dello spazio Yak alle Bustecche. Insieme per ascoltare quattro diversi protagonisti dell’impegno per l’accoglienza coordinati dal nostro direttore Marco Giovannelli.

Un incontro che arriva dopo mesi di lavoro e studio che ha animato i gruppi scout del Lago di Varese 7 e di Somma Lombardo.

Al centro la voce di don Mattia Ferrari. Venticinque anni, vicario parrocchiale di Nonantola, nella diocesi di Modena, si occupa degli ultimi della città emiliana e nella vicina Bologna ed è stato cappellano di bordo della Mare Jonio di “Mediterranea Saving Humans”.

“Ai tempi di Santa Rosalia c’era la peste e lei viene ricordata per averla combattuta. Oggi, come ci ricorda il vescovo di Palermo monsignor Corrado Lorefice, non c’è più quella peste lì, ma ce n’è una ancora peggiore. Quella che fa chiudere i nostri cuori. Ci sono politiche che si basano sulla peste del cuore e la alimentano”.

Il giovane sacerdote è molto diretto e racconta a tanti suoi coetanei il perché dell’impegno verso gli ultimi. “Come ci dice Papa Francesco si deve credere nei sogni. Un gruppo di giovani ha fondato una piattaforma aperta, Mediterranea Saving humans. Una realtà che unisce per costruire accoglienza. Noi ci adoperiamo per lavorare a terra, ma oggi è ancora necessario prestare soccorso in mare. La gente di fronte alla mia scelta di aderire a quel progetto mi chiedeva cosa ci facesse un prete sulla nave dei centri sociali. Mediterranea ha due sedi: a Bologna e a Palermo e c’è un dialogo forte con i vescovi e da qui è nata l’esigenza di un cappellano di bordo che rappresenta la Chiesa di Gesù. Quando sono tornato dalla missione i parrocchiani mi chiedevano: ma quanti ne hai convertiti? Non solo non ho convertito nessuno, ma hanno evangelizzato me, perché è come nel Vangelo con il Samaritano che di fronte all’indifferenza agisce e soccorre la persona in difficoltà facendo una rete di carità. Sono loro, che lasciano i propri paesi e affrontano rischi enormi, che salvano noi perché ci riconsegnano un senso di umanità”.

Don Mattia non ci sta a veder criminalizzate le Ong e quanti si adoperano verso i migranti. “Il tema dell’immigrazione viene trattato come un tema di sicurezza, ma non lo è. Le ONG non sono mai state complici degli scafisti”.

Sul palco anche Maria Angela Monti della “Rete degli amministratori per l’accoglienza e la lotta alla povertà”. Nata nel 2015 questa è un’esperienza “per affiancare i sindaci per non farli sentire soli sia da un punto di vista operativo ma anche valoriale. Quando si parla di immigrazione il tema principale non è la sicurezza, ma la preoccupazione del venire meno ai diritti che non riguardano solo i migranti ma anche i cittadini italiani. Mi trovo spesso a curare giovani e il medico non si deve preoccupare delle ragioni dell’incidente. Con i migranti si fa leva sulla paura di togliere agli italiani. L’integrazione nasce dall’idea di una lotta alla povertà. Con la nostra azione abbiamo puntato sul sistema Sprar per gestire progetti di accoglienza. Ora abbiamo spostato l’attenzione verso percorsi nelle scuole affrontando le cause delle migrazioni fino al viaggio. Un nuovo impegno è poi negli oratori per raggiungere anche i bambini con azioni semplici”.

Massimo Pili, educatore e coordinatore di Casa Monlué della cooperativa “Farsi Prossimo Onlus” a Milano ha raccontato l’esperienza dell’accoglienza. “Per noi le cose sono cambiate in una data precisa quando una sera del 2014 sono arrivate 22 persone prelevate da uno sbarco a Taranto e portate alla stazione di Rogoredo e lasciate lì. Non sapevano nemmeno dove si trovassero e chiedevano dove fosse il mare. Abbiamo dovuto fare un lavoro per far capire dove fossero. Da allora il nostro lavoro è cambiato e con questo anche le leggi dello Stato. Oggi se non ci fosse l’intervento della Caritas non potremmo sostenere i costi della nostra comunità perché facciamo progetti di qualità per l’inserimento delle persone”.

Pili ha raccontato anche come sia cambiato il clima nel nostro Paese. “Mentire, mentire e poi mentire giorno dopo giorno lascia segni pericolosi. Oggi si dicono cose che tempo fa erano indicibili. C’è chi si vanta di essere razzista e le persone che arrivano sentono una forte ostilità e vanno via dall’Italia. Non ci rendiamo conto che questo fa male a tutti noi”

A chiudere gli interventi è stato Roberto Guaglianone impegnato da anni in progetti di solidarietà.
“Nasco giornalista e lavoro a Scarp de’ tennis, una rivista che parla di lotta alla povertà e di come la società si organizza dal basso. Quello che serve più di tutto è là convivialità che permette di superare le diffidenze. Quando si conoscono le persone non si parla più di invasioni e questo vale anche per le persone italiane in difficoltà. Il tema vero sono le disuguaglianze sociali e l’aumento della povertà anche nella nostra provincia. L’accoglienza dovrebbe unire e non dividere. Stiamo tornando indietro sui diritti universali dell’uomo e chi denuncia queste cose viene criminalizzato”.

Su alcuni punti tutti i relatori hanno concordato: a spaventare di più è l’indifferenza. “Non c’è nessuna invasione. Abbiamo mille richiedenti in provincia e le esperienze sono state quasi sempre positive”.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 25 Novembre 2019
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.