Trainito: “Fontana si schieri subito con il Varese”
Il vicepresidente biancorosso, a quattro giorni dall'ultima scadenza, si appella al sindaco e si arrabbia con i pessimisti. Ma ottenere la fideiussione in tempi brevi non è semplice
Il tempo stringe, i dipendenti protestano (attraverso alcuni fogli appesi all’interno dello stadio), i tifosi temono e gli investitori non si vedono. O, se si sono visti, hanno già salutato. Il quadro in casa Varese 1910 è a tinte fosche, quando mancano appena quattro giorni alla deadline del 14 luglio, data entro la quale la società biancorossa dovrà completare tutto l’iter necessario per confermare l’iscrizione alla prossima Lega Pro.
Nei giorni scorsi, attraverso gli uffici del sindaco Fontana, erano passate un paio di proposte che poi si rivelarono avanzate da altrettanti imprenditori di origine romana, ma già ieri mattina – giovedì – il pessimismo serpeggiava a Palazzo Estense. «Appuntamenti ufficiali ce ne sono, ma andranno disattesi» aveva annunciato Fontana senza aggiungere altro. E infatti non c’è stato alcun seguito a quelle piste.
Oggi invece torna a parlare Massimo Trainito (nella foto con Silvio Papini), vicepresidente del Varese (ma di fatto principale dirigente dopo l’addio del discusso libanese Alì Zeaiter) che sta lavorando per reperire i fondi e la fideiussione in tempo utile. Il dirigente di origini siciliane ha emesso un comunicato piuttosto duro verso gli organi di informazione dai quali “traspare pessimismo che non aiuta la società” ma anche verso il sindaco Fontana a cui si chiede di “schierarsi immediatamente” al fianco della società.
Ci preme però ricordare che anche dodici mesi fa, proprio in questi giorni, l’allora presidente Laurenza era alla ricerca di medesime garanzie e in particolare della fideiussione, che venne rilasciata dalla banca (la UBI, direttamente dalla sede centrale di Brescia) solo al termine di un lungo esame su finanze e garanzie del numero uno della società. Allora era l’ultimo passo, oggi è uno di quelli ancora da compiere: vero che la cifra (e le garanzie) richiesta per la Lega Pro è minore rispetto alla Serie B, ma i timori che sia troppo tardi rimangono.
Di seguito il comunicato integrale.
A.S. Varese 1910 in merito agli articoli apparsi negli ultimi giorni sugli organi di informazione locale dove viene più volte messa in risalto la precarietà della società e in cui al Sindaco Attilio Fontana viene associata la possibilità di essere pronto con un gruppo di imprenditori a iscrivere una nuova realtà calcistica in Serie D sulle ceneri di questo Varese, precisa quanto segue:
Salvare il Varese significa salvare il patrimonio dei giocatori attualmente in rosa, un valore importante. Salvare il Varese significa salvare i posti di lavoro di tutti i dipendenti e garantire loro di percepire le mensilità arretrate. Salvare il Varese significa garantire a tutte le aziende locali che vantano un credito di poterlo recuperare.
«Mi sto adoperando con tutte le mie forze per fare in modo che martedì sia tutto pronto per l’iscrizione. La società ha ora un piano di rientro preciso e dettagliato. Il patrimonio dei nostri giocatori unito ai crediti che vantiamo con la Lega di Serie B ci permettono di affermare che il piano economico per la prossima stagione è definito e rassicurante. Tutto il pessimismo che traspare dagli organi di informazione non agevola però il nostro lavoro, anzi ci mette in cattiva luce nei confronti di chi deve aiutarci con delle aperture di credito. Chiedo pertanto ancora una volta a tutti e soprattutto al primo cittadino Attilio Fontana di schierarsi al nostro fianco immediatamente per dare un valore aggiunto alla nostra pianificazione per la prossima stagione 2015-16 che dovrà avere il Varese iscritto alla Lega Pro».
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Mi sa tanto un “deja vu”, quando tal Manenti, Presidente farlocco del Parma Calcio si recò dal Sindaco della Città per….. raccontare panzanate, promettere il fumo, senza un Euro in tasca…
Già l’ho scritto: alla città di Varese non gliene frega nulla del Varese Calcio, una manciata di spettatori, sponsor inesistenti, dirigenti volenterosi ma nulla più…. E meglio fallire e riprendere dal dilettantismo ove la squadra ha trascorso 30 degli ultimi 50 campionati di “gloriosa” (?) storia….
Perché un sindaco si deve schierare per promuovere un club calcistico privato?
Così, tanto per sapere perché nei miei meccanismi mentali di buon governo non riesco a darmi una spiegazione sul fatto che quando ci sono i casini dati da incapacità gestionale allora il problema diventa pubblico altresì rimane solo una questione squisitamente privata (utili compresi).